28/01/2016

Risk Management e Problem Solving

Ultimamente si parla molto di Risk Management. Anche chi lavora negli acquisti è fortemente esposto a rischi e la  mutevolezza del mercato dei fornitori, al giorno d’oggi, impone un approccio risk based.

Negli ultimi 15 anni il tentativo di introdurre una cultura di problem solving che si estendesse fino alle azioni correttive non ha sortito gli effetti sperati; molte delle attività di gestione delle non conformità hanno dimostrato di fermarsi alla soluzione del singolo caso: per questo la nuova norma ISO 9000 affronta l’argomento in modo molto esplicito, chiedendo a tutte le organizzazioni di fornire evidenze di risk management per ogni cambiamento ai processi aziendali che siano di interesse del Sistema di Qualità.

Apparentemente, risk management e problem solving non si toccano mai come ambito di applicazione, il primo appartiene alla pianificazione ed il secondo alla post esecuzione.
Eppure essi si sovrappongono completamente, sia come passi metodologici che come ambito di applicazione.

Nel Risk Management scegliamo i rischi da gestire in base alla loro importanza in termini di probabilità/impatto. Nel problem solving scegliamo le cause da risolvere in base al loro contributo al gap che è rappresentato dal problema. In altre parole: nel Risk Management implementiamo da subito risposte di diminuzione dell’impatto per i rischi molto probabili, mentre nel problem solving scegliamo le cause più importanti e decidiamo di adottare contromisure per evitare che accadano.

Per rendere la cosa ancora più esplicita e chiara, basta fare una ricerca parallela su Google Immagini dei due termini: quello che ci troveremo davanti, in molti casi, saranno le stesse identiche grafiche basate sul ciclo di Deming “Plan Do Check Act” o sue variazioni
Questo accade perché la ricerca dei rischi da gestire si basa necessariamente su esperienze di problemi già vissuti in passato, direttamente o indirettamente.
Warren Buffett ha detto che “I rischi derivano dal non conoscere cosa si stia facendo” e queste parole trovano un’applicazione diretta e inconfutabile nella gestione del risk management e in quanto quest’ultima sia intrinsecamente legata al problem solving perché rischi e problemi hanno la medesima connotazione e richiedono entrambi dettagliate analisi per essere affrontati nel modo più corretto.

Resta da stabilire un punto di partenza e per quanto mi riguarda la regola da seguire è: se c’è stata un’esperienza reale, partire sempre da quella. Ovvero: se nella nostra Organizzazione non ci sono precedenti di problemi legati ai processi di acquisizione di materiali e servizi, allora non avremo scelta che partire Risk Management; in tutti gli altri casi tanto vale partire da situazioni realmente accadute per accelerare il nostro miglioramento.
D’altronde, se accettassimo di avere sempre più problemi (!) aumenteremmo proporzionalmente i rischi (!) ad essi collegati, come fa notare Dan Glickman quando dice che Dove c’è un problema i rischi sono maggiori di quanto non fossero mai stati prima.

Ivan Fantin – Lean Manager e autore di “Applicare il Problem Solving”

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