Category : Senza categoria

PREO SOFTWARE AG

PREO AG è un fornitore leader di licenze software pre-owned e aiuta le aziende di tutta Europa a ridurre significativamente i costi IT mantenendo la piena funzionalità. Utilizzando il software usato, le aziende risparmiano fino al 70% rispetto all’acquisto di software nuovo e ottengono l’indipendenza operativa. PREO garantisce la piena conformità alle normative UE e si spinge oltre per i propri clienti, rendendo nota la catena di custodia per fornire la garanzia di audit. Sostenibilità e trasparenza sono stati parametri importanti per PREO fin dalla sua fondazione, quasi 20 anni fa. Nel 2023, PREO ha iniziato a valutare con successo la propria performance di sostenibilità, si è sottoposta a un audit ESG e ha ricevuto un rating di sostenibilità da EcoVadis, un fornitore leader a livello mondiale di rating di sostenibilità aziendale.

Sovranità dei dati: quale impatto avrà la seconda presidenza Trump sulle strategie cloud delle aziende europee

La nuova amministrazione Trump sta alimentando incertezze nelle relazioni transatlantiche, sollevando dubbi sulla dipendenza europea dai cloud provider statunitensi. Il Cloud Act e le politiche aggressive sulla protezione dei dati stanno spingendo aziende e governi a rivedere le loro strategie IT.

Perché la sovranità dei dati è cruciale

La sovranità dei dati consente alle aziende di controllare dove e come i dati vengono gestiti. La legislazione USA, come il Cloud Act, rappresenta un rischio per settori critici come sanità, energia e pubblica amministrazione. In questo contesto, cresce il desiderio di indipendenza tecnologica e giurisdizionale.

Tre strategie per ridurre la dipendenza dai giganti tech USA

  1. Provider cloud europei
    Aziende come IONOS, OVHcloud o Fuga Cloud offrono soluzioni conformi al GDPR. Partecipano anche a iniziative come GAIA-X per garantire trasparenza e controllo.
  2. Cloud ibrido e multi-cloud
    Le aziende archiviano i dati sensibili localmente e usano cloud pubblici per carichi di lavoro meno critici. L’integrazione coerente è essenziale per evitare vendor lock-in.
  3. On-premise per il massimo controllo
    Data center aziendali garantiscono sicurezza, bassa latenza e conformità legale, ideali per enti pubblici, sanità, ricerca e settori ad alta regolamentazione.

On-premise e risparmio con software usati

Modelli on-premise permettono di risparmiare fino al 70% sui costi delle licenze software standard (Microsoft, VMware, Adobe, ecc.). PREO, specialista europeo nel software usato, garantisce:

  • Risparmio legale e audit sicuro
  • Consulenza su licenze e integrazione in ambienti cloud
  • Gestione centralizzata per grandi progetti IT
  • Sostenibilità tramite economia circolare (certificata EcoVadis)

Conclusione: sovranità dei dati come strategia

Le aziende devono decidere quali carichi di lavoro collocare nel cloud. Le soluzioni europee, ibride o on-premise garantiscono flessibilità, sicurezza e indipendenza in un mondo sempre più influenzato dalla geopolitica.

 

PREO Software AG – Esperti europei in licenze software usate

Fondata nel 2005, PREO è uno dei principali fornitori europei di licenze software pre-owned. Aiutiamo le aziende a ridurre i costi IT rispettando pienamente le normative, grazie a soluzioni trasparenti, legali e sostenibili. Con oltre 5 milioni di licenze commercializzate, supportiamo i responsabili acquisti nel valorizzare al meglio gli asset software esistenti.


Servizio per i membri ADACI
Key Account Manager di PREO Italia, Giovanni Lapenta, è a disposizione dei membri ADACI per fornire una prima valutazione gratuita della situazione licenze della propria azienda.

📧 Contatti:
Giovanni Lapenta
📨 giovanni.lapenta@preo-ag.com
📞 Phone:  +39 02 8973 1957, Mobile: +39 32 0051 3201

ERA GROUP

ERA Group è una società di consulenza internazionale, leader a livello globale nell’ottimizzazione dei costi. Dal 1992 supporta aziende di ogni dimensione e settore. ERA opera tramite un network di oltre 1000 Partner nel mondo, esperti in più di 40 categorie di costo, che grazie alle loro competenze e alla loro consolidata esperienza consentono alle aziende clienti di generare dei risparmi sostenibili nell’ambito dei costi indiretti e delle spese generali. 

Costi indiretti: una questione di controllo (e di centralità dell’Ufficio Acquisti)

In molte aziende italiane, i costi indiretti – trasporti, energia, servizi, IT, consulenze, formazione, facility management – rappresentano una fetta sempre più rilevante della spesa complessiva. Eppure, paradossalmente, sono spesso gestiti al di fuori dell’Ufficio Acquisti, delegati alle singole funzioni operative: chi si occupa di IT gestisce i contratti software, chi si occupa di logistica gestisce i trasporti, e così via.

Questo porta a un doppio rischio: da un lato, si perde il presidio economico e strategico su una quota importante di costi; dall’altro, l’Ufficio Acquisti rischia di perdere rilevanza, venendo percepito come mero esecutore degli acquisti diretti, sempre più accorpato alla produzione e sempre meno collegato alla Direzione Generale.

Chi vuole mantenere gli indiretti sotto il proprio perimetro deve però fare i conti con una realtà concreta: gestirli richiede tempo, competenze verticali e risorse che spesso non ci sono. Ecco perché diventa cruciale dotarsi di strumenti adeguati, ma anche saper coinvolgere partner esterni in grado di supportare analisi, benchmarking, negoziazioni complesse e gestione contrattuale.

Il tema non è solo economico, ma anche organizzativo e culturale: presidiare i costi indiretti significa rafforzare il ruolo strategico dell’Ufficio Acquisti, rendendolo interlocutore naturale della Direzione e custode dell’efficienza trasversale.

Contattaci oggi per scoprire come possiamo aiutarti a presidiare anche i costi non-core e affrontare le sfide di un contesto in continua evoluzione. 

It.eragroup.com 

Benny Tänzer 
btanzer@eragroup.com 
+39 335 5938986 

Luca Cerini 
lcerini@eragroup.com 
+39 335 6897674

BRETON

Breton – pioniere nello sviluppo di tecnologie e materiali avanzati – è leader internazionale nella progettazione e produzione di macchine e impianti industriali d’avanguardia per la lavorazione della pietra naturale, della ceramica, dei metalli, nello sviluppo di impianti per la pietra composita e nella stampa additiva.

Fondata nel 1963, Breton si è affermata sul mercato globale grazie alla sua filosofia rivolta alla ricerca e all’innovazione. Nel corso della sua storia ha depositato più di 1700 brevetti, e destina ogni anno l’equivalente di circa il 5% del proprio fatturato a ricerca e sviluppo. E’ leader mondiale nella progettazione e produzione di macchine ed impianti per la pietra composita e per la pietra naturale. E’ player di riferimento nella progettazione e produzione di macchine utensili per la lavorazione dei metalli e dei materiali compositi nei settori automotive, energia e aerospace, e di macchine e sistemi per la stampa 3D di pezzi di grande dimensione “3D Large Format Additive Manufacturing”. Breton ha il proprio quartier generale in Italia, conta sette filiali estere.

La missione di Breton è diventare partner tecnologico dei propri clienti, ispirando l’eccellenza e lavorando ogni giorno al loro fianco per sostenere progetti e idee con competenze e modelli consolidati da 60 anni di esperienza.

Scopri di più su breton.it

   

Breton offre l’opportunità di stampare in 3D qualsiasi pezzo in materiale termoplastico di cui abbiate bisogno per il vostro business.

Breton Genesi è la soluzione Breton per la Stampa additiva di materiali termoplastici di grandi dimensioni. Questa soluzione combina la consolidata esperienza Breton sui centri di lavoro verticali e le migliori tecnologie di estrusione attualmente disponibili sul mercato.

Breton Genesi si avvale di algoritmi di machine learning e avanzati sistemi di intelligenza artificiale per ottenere proprietà meccaniche ed estetiche di alto livello. Genesi è una stampante 3D tra le più grandi al mondo (3 metri di altezza, fino a 5 metri di larghezza e lunghezza a richiesta) con capacità di deposizione fino a 200kg all’ora di materiali termoplastici rinforzati. Genesi è disponibile in versione “pure additive” o può integrare sullo stesso centro di lavoro anche la possibilità di fresatura.

Breton mette a disposizione il proprio demo center, le sue macchine e la sua esperienza alle aziende che hanno necessità di stampare in 3D pezzi di grandi dimensioni. Vi basta condividere il progetto o l’idea ed il team Breton seguirà lo sviluppo e la produzione dei pezzi.

Per saperne di più, dare uno sguardo alle possibili applicazioni industriali e ottenere il vostro primo pezzo di grande formato stampato in 3D, cliccate qui: https://www.breton.it/it_eu/services/ articoli/servizio-di-stampa-3d-di-grande-formato

Scopri il nuovo modo di produrre: stampa 3D e bio-compositi riciclati

  

Assovernici

Assovernici rappresenta i principali produttori di pitture e vernici per edilizia ed industria.

Questi due settori generano ogni anno, in Italia, un volume di affari stimato pari a circa 3,5 miliardi di euro ed impiegano circa 15.000 addetti. Le aziende associate a Assovernici sono costantemente impegnate ad ottenere e proporre i più elevati standard di efficacia e sicurezza delle soluzioni vernicianti, al fine di favorire il progresso del settore a livello nazionale.

Assovernici, grazie anche ai Comitati composti da specialisti delle aziende associate, effettua un costante lavoro di monitoraggio tecnico-normativo, di rilevazione statistica e di sviluppo di contenuti e strategie volte a garantire un’informazione trasparente sulle vernici per edilizia e industria, le loro caratteristiche e i cicli applicativi. Assovernici garantisce inoltre un costante scambio di informazioni e migliori pratiche sia tra aziende che tra associazioni del settore, anche a livello europeo. Come parte del  network europeo CEPE, European Council of the Paint, Printing Ink and Artists’ Colours Industry.

ASSOVERNICI: RELAZIONI CHIAVE PER LO SVILUPPO DEL SETTORE

Appartenere ad Assovernici significa accedere a un vasto network di relazioni chiave per garantire il costante aggiornamento della propria impresa e favorirne la competitività, contribuendo al progresso del settore dei prodotti vernicianti.

ASSOVERNICI: PROGRESSO SCIENTIFICO E TECNOLOGICO

Assovernici promuove il progresso scientifico e tecnologico del settore, favorendo lo scambio di conoscenze anche attraverso la collaborazione con le autorità competenti, con le altre associazioni di categoria e istituzioni specializzate, a livello italiano ed europeo.

ASSOVERNICI: INFORMAZIONE TRASPARENTE PER LA FILIERA

Assovernici persegue l’obiettivo di favorire i contatti con gli utilizzatori e l’opinione pubblica mettendo a disposizione informazioni rigorose e trasparenti sul mondo delle pitture e delle vernici, al fine di valorizzare l’immagine e il ruolo delle imprese associate e divulgare una corretta conoscenza del comparto.

I COMITATI ASSOCIATIVI

L’attività dell’Associazione si svolge anche grazie al contributo dei seguenti Comitati di esperti, facenti parte delle aziende associate.

COMITATO STATISTICHE EDILIZIA E INDUSTRIA

Monitora l’evoluzione del mercato rilevando in modo continuativo i dati statistici mensili e trimestrali delle vernici per edilizia, vernici liquide e in polvere per l’industria.

COMITATO TECNICO NORMATIVO EDILIZIA ED INDUSTRIA

Recepisce, sviluppa e condivide informazioni tecniche e normative. Svolge una costante attività di monitoraggio sulla legislazione nazionale ed europea e di sensibilizzazione presso gli enti competenti.

COMITATO SALUTE E SICUREZZA E AMBIENTE

Si occupa del monitoraggio dei problemi legati alla sicurezza e alla salute all’interno degli stabilimenti di produzione, degli indicatori ambientali e degli incidenti sul lavoro nel contesto del programma internazionale Safety Alert OSRA.

COMITATO COMUNICAZIONE

Supporta i progetti di comunicazione associativi e sviluppa progetti speciali su temi specifici.

ENTRA NEL MONDO DI ASSOVERNICI

Possono associarsi a Assovernici aziende produttrici di vernici, in veste di soci ordinari o aggregati, accedendo così a numerosi vantaggi:

  • Ricevere informazioni chiave per il proprio business
  • Conoscere il mercato e le sue tendenze
  • Rimanere aggiornati su cambiamenti normativi e legislativi
  • Accedere alle migliori pratiche europee grazie alla membership con CEPE
  • Fare sistema e arricchire il proprio network di contatti
  • Aumentare la visibilità dell’azienda e dei propri brand commerciali
  • Promuovere l’industria delle vernici e il suo ruolo socio-economico
  • Contribuire allo sviluppo del settore

MARCHI COMMERCIALI RAPPRESENTATI

CONTATTI

info@assovernici.it

www.assovernici.it

La violenza e le attività delle Città delle Donne

A nome degli Stati generali delle Donne, Città delle Donne, esprimiamo il nostro profondo cordoglio e la nostra vicinanza alle famiglie e alle comunità colpite dai tragici femminicidi di Sara Campanella a Messina e Ilaria Sula a Terni. Il tragico bilancio di undici vittime di violenza maschile sulle donne dall’inizio dell’anno evidenzia con drammatica urgenza la necessità di interventi incisivi per contrastare questa cieca violenza, radicata in un sistema di pregiudizi culturali patriarcali. 

Riteniamo fondamentale che le Città delle Donne  e le politiche pubbliche locali siano centrali nella strategia nazionale per la parità di genere adottata dal Governo.

È fondamentale intervenire con azioni concrete e una ferma volontà per superare i modelli culturali che sono alla base dell’abuso e della discriminazione di genere. A ogni livello, sia nazionale che territoriale, è necessario promuovere una trasformazione profonda delle istituzioni e della società civile. L’educazione, la prevenzione, il sostegno al lavoro, la cura e la costruzione di una solida rete di solidarietà costituiscono elementi imprescindibili per realizzare città veramente accoglienti  e  sicure..  

È di fondamentale importanza una collaborazione sinergica per rafforzare il sostegno diretto fornito dai Comuni e dalle reti territoriali, agendo sia sulla prevenzione del fenomeno che sul supporto alle vittime. Contestualmente, risulta indispensabile semplificare l’accesso a strumenti di sostegno come il “Reddito di Libertà” e lavorare per una rete di servizi antiviolenza più omogenea ed efficiente, che includa non solo i Centri Antiviolenza  e le Case Rifugio, ma anche le numerose associazioni che già operano attivamente sul tema della violenza di genere su tutto il territorio nazionale.  

Sebbene comprendiamo che le parole da sole non possano alleviare un dolore così profondo, rinnoviamo con forza il nostro impegno, in quanto  Città delle Donne, a costruire una società basata sui valori del rispetto, della libertà, della dignità e dell’integrità di ogni donna.  

Isa Maggi

Stati Generali delle Donne 

Città delle Donne

 

La Cina ribadisce l’impegno per le riforme, aprendo a “due sessioni”: apertura ad alti standard e opportunità di sviluppo con il mondo

Durante le sessioni annuali in corso dell’assemblea legislativa nazionale cinese e del massimo organo consultivo politico, le prime dalla terza sessione plenaria del 20° Comitato centrale del Partito comunista cinese, tenutasi lo scorso luglio e incentrata sulle riforme, la riforma è stata nuovamente evidenziata in un ampio spettro di settori, che spaziano dallo sviluppo rurale al miglioramento dei sistemi fiscali, tributari e finanziari, fino all’istruzione e all’assistenza sanitaria.

L’agenda delle “due sessioni” ha inoltre sottolineato l’impegno della Cina nell’ampliare gli elevati standard di apertura e stabilizzare il commercio estero e gli investimenti esteri.

“Indipendentemente dai cambiamenti nell’ambiente esterno, dovremmo restare fermi nel nostro impegno ad aprire”, ha affermato un rapporto di lavoro governativo presentato alla legislatura nazionale cinese per la deliberazione mercoledì. “Dovremmo espandere costantemente l’apertura istituzionale e prendere l’iniziativa di aprire di più e promuovere l’apertura unilaterale in modo ben ordinato, per promuovere la riforma e lo sviluppo attraverso una maggiore apertura”.

PERCHÉ È IMPORTANTE

L’impegno della Cina verso le riforme e l’apertura si riflette negli ultimi sviluppi nella provincia insulare più meridionale del paese, Hainan, dove il porto di libero scambio inizierà le operazioni doganali indipendenti nel 2025.

A margine delle “due sessioni”, Cai Qiang, legislatore nazionale e vicedirettore dell’Ufficio del Comitato operativo del porto franco di Hainan, ha affermato che il sistema fiscale su misura per il porto franco di Hainan sta prendendo forma e che saranno compiuti sforzi per migliorare ulteriormente le sue politiche fiscali preferenziali.

Secondo il rapporto di lavoro del governo, quest’anno la Cina si è impegnata ad accelerare l’attuazione delle politiche fondamentali per il porto di libero scambio e a migliorare le politiche di apertura e sviluppo delle zone di sviluppo economico.

Dall’approfondimento delle riforme nelle sue zone economiche speciali già istituite all’ulteriore allentamento delle restrizioni all’accesso al mercato per gli investimenti, la Cina ha costantemente sostenuto le riforme e l’apertura, stimolando il suo sviluppo di alta qualità e condividendo le opportunità con il resto del mondo.

Dal 1978, le riforme e l’apertura hanno trasformato un paese un tempo impoverito in una potenza economica orientata al mercato, con il PIL pro capite della Cina in aumento da 156,4 dollari USA nel 1978 a 12.614,1 dollari nel 2023.

Nel 2024 il PIL della Cina è cresciuto del 5% su base annua, classificandosi tra le principali economie in più rapida crescita al mondo e continuando a contribuire per circa il 30% alla crescita economica globale.

Tuttavia, le sfide permangono. A livello nazionale, il paese si trova ad affrontare venti contrari, tra cui una domanda insufficiente per rafforzare la sua ripresa economica, promuovendo al contempo uno sviluppo guidato dall’innovazione. A livello globale, le aziende devono destreggiarsi tra crescenti tensioni commerciali, crescente protezionismo e l’ultima ondata di rivoluzione tecnologica che sta rimodellando settori, modelli di produzione e stili di vita.

La leadership cinese ha chiarito che le sfide derivanti dalle riforme e dall’apertura possono essere risolte solo proseguendo con le riforme e l’apertura, dimostrando una ferma determinazione ad affrontare i rischi e gli ostacoli sul cammino da percorrere.

La Cina punta a un tasso di crescita economica di circa il 5% quest’anno, poiché i decisori politici sono determinati a garantire una ripresa costante attraverso misure decisive ed efficaci.

“Approfondendo le riforme, l’apertura e l’innovazione in tutti i settori e aumentando l’intensità delle nostre politiche macroeconomiche, svilupperemo nuovi motori di crescita e avremo la capacità e le condizioni per raggiungere questo obiettivo”, secondo un rapporto del Consiglio di Stato sull’attuazione del piano 2024 per lo sviluppo economico e sociale nazionale e sulla bozza del piano 2025, sottoposto mercoledì all’esame dei legislatori.

Liao Wenbin, legislatore nazionale e sindaco della città di Yibin, nella provincia sud-occidentale cinese del Sichuan, vede il 2025 come un anno cruciale per un ulteriore e più completo approfondimento delle riforme e dell’apertura, affermando che le riforme sono destinate ad aprire uno spazio più ampio per uno sviluppo di alta qualità del Paese.

COSA SIGNIFICA PER IL MONDO

Sebbene le “due sessioni” si concentrino principalmente sulle politiche di sviluppo interno della Cina, lo sviluppo di alta qualità della Cina sta creando sempre più opportunità condivise per il mondo e il suo mercato aperto sta diventando veramente globale.

In un mondo pieno di incertezze, le “due sessioni” in corso hanno inviato un messaggio inequivocabile: la Cina è impegnata ad ampliare l’apertura ad alti standard e continua a condividere opportunità di sviluppo con il mondo.

Secondo il rapporto di lavoro governativo di quest’anno, la Cina amplierà la cooperazione internazionale aprendosi ulteriormente per promuovere un maggiore rafforzamento reciproco e un’interazione positiva di livello più elevato tra i flussi economici nazionali e internazionali.

“L’apertura è stata un fattore determinante per lo sviluppo della Cina e il governo cinese resta fermo nel suo impegno a promuovere l’apertura, spingendo per aprire ancora di più le sue porte”, ha dichiarato mercoledì Shen Danyang, direttore dell’Ufficio di ricerca del Consiglio di Stato, in una conferenza stampa, illustrando il rapporto.

Il rapporto di quest’anno delinea diverse nuove misure per l’apertura, evidenziando gli sforzi per promuovere un ambiente imprenditoriale di prim’ordine, orientato al mercato, basato sulla legge e internazionalizzato, ha affermato Shen.

Cogliendo le nuove opportunità del Paese, giganti stranieri come Tesla e BMW hanno ampliato la loro presenza in Cina, sfruttando i suoi vasti ecosistemi industriali e il suo mercato di consumo per promuovere innovazioni nei settori dei veicoli elettrici, delle energie rinnovabili e dei materiali avanzati.

Un recente rapporto della Camera di commercio americana nella Cina meridionale mostra che circa il 58 percento delle aziende straniere intervistate considera la Cina una delle tre principali priorità di investimento e il 76 percento prevede di reinvestire nel paese nel 2025.

Jiang Ying, presidente di Deloitte Cina e consigliere politico nazionale, ha sottolineato che l’impegno costante della Cina verso un’apertura di alto livello attirerà maggiori capitali e tecnologie internazionali sul mercato cinese, rafforzando al contempo la portata globale dei prodotti e dei servizi cinesi.

https://english.cctv.com/2025/03/10/ARTIBZq4fHEPP4dxgLq4TggH250310.shtml?spm=C69523.PREmHITS7XIG.M3v2f1PS6DTC.12

Msc (Til), Blackrock e Gip rilevano i terminal container di Hutchison (Panama inclusa)

Rilevato l’80% della capogruppo che gestisce 43 terminal in 23 nazioni e il 90% della controllata operativa ai lati del canale centroamericano per circa 22,8 miliardi di dollari

A poche settimane dalle tensioni fra Usa e Panama sulla nazionalità dei soggetti che gestiscono i traffici marittimi del Canale, i principali terminal container presenti ai due lati dell’infrastruttura, nei porti di Balboa e Cristobal, passano di mano.

Con una nota congiunta, infatti, il gruppo di Hong Kong CK Hutchison in veste di venditore e un consorzio acquirente composto da BlackRock Inc., Global Infrastructure Partners e Terminal Investment Limited (queste due emanazioni del gruppo Msc), hanno annunciato un’operazione di compravendita che riguarderà il 90% del capitale detenuto da Hph in Panama Ports Company (che gestisce i due summenzionati terminal centroamericani) e l’80% di CK Hutchison che possiede, gestisce e sviluppa 43 terminal comprendenti 199 banchine in 23 paesi. Esclusi dall’operazione il Trust Hph, che gestisce terminal a Hong Kong, Shenzhen e in Cina meridionale, e qualsiasi altro porto in Cina.

La transazione panamense sarà soggetta alla conferma da parte del governo di Panama dei termini proposti per l’acquisto e la vendita, prevista entro e non oltre il 2 aprile 2025. Il valore aziendale complessivo per il 100% del perimetro di vendita dei porti di Hutchison Port Holding, inclusi i porti di Panama, è stato concordato a 22,8 miliardi di dollari Usa.

 Secondo la nota inoltre “l’acquisizione del perimetro di vendita dei porti di Hutchison procederà in modo accelerato, subordinatamente alla conduzione da parte del consorzio BlackRock-TiL della normale e usuale due diligence di conferma, alla definizione della documentazione definitiva, alla ricezione di eventuali approvazioni normative necessarie”.

Il presidente di TiL e presidente del gruppo Msc Diego Aponte ha affermato: “Il nostro rapporto con Hutchison Ports ha una lunga storia ed è un rapporto di reciproco rispetto e amicizia. Inoltre, siamo molto lieti di collaborare con BlackRock e Global Infrastructure Partners, con cui condividiamo un rapporto di lunga data e formidabile. Abbiamo una grande stima del team dirigenziale di Hutchison Ports e, se questa transazione si conclude, non vediamo l’ora di accoglierli nella nostra famiglia allargata. Siamo molto concentrati su questo settore e sappiamo che l’investimento in Hutchison Ports sarà un investimento molto redditizio a livello commerciale”.

Parlando a nome di CK Hutchison, il co-amministratore delegato Sig. Frank Sixt ha commentato: “Vorrei sottolineare che la transazione è di natura puramente commerciale e del tutto estranea ai recenti resoconti politici sui porti di Panama”.

https://www.shippingitaly.it/2025/03/04/msc-til-blackrock-e-gip-rilevano-i-terminal-container-di-hutchison-panama-inclusa/

La dipendenza dalla Cina pesa nell’accordo sui minerali che gli USA vogliono dall’Ucraina

Trump starebbe puntando alle terre rare dell’Ucraina per diminuire la dipendenza strategica degli USA dalla Cina, che detiene un quasi monopolio di questi minerali critici.
La rottura tra USA e Ucraina ha portato allo stop degli aiuti militari e all’accordo tra i due Paesi sulle terre rare.
Donald Trump ha dichiarato di volere ottenere 500 miliardi di dollari (477 miliardi di euro) in concessioni minerarie ucraine, per compensare gli aiuti militari USA inviati finora e quelli futuri.
Ma l’interesse del presidente USA va anche in un’altra direzione, un piano strategico di riequilibrio commerciale nei confronti della Cina.

 

Qual è l’obiettivo non dichiarato dell’accordo degli USA con l’Ucraina sui minerali
Fin dal suo primo mandato, Trump si è dedicato a “rendere l’America di nuovo grande”, colpendo la Cina con dazi per proteggere il settore manifatturiero nazionale.
Tuttavia, dato il sistema globale di produzione e approvvigionamento, gli USA devono affrontare tra le altre sfide la dipendenza dalla Cina per la fornitura di minerali critici per l’industria high-tech.
Ciò rende i colloqui di pace tra Ucraina e Russia cruciali anche per la politica commerciale avviata da Trump.
Il presidente degli USA ha raddoppiato al 20 per cento i dazi sulle importazioni di merci cinesi, il 5% in meno rispetto ai prelievi doganali imposti a Canada e Messico a partire da questo martedì.
Molti si sono chiesti il motivo dei dazi meno aggressivi contro Pechino e la risposta potrebbe essere nel fatto che gli USA dipendono ancora dalle cosiddette “terre rare” cinesi per la produzione di dispositivi elettronici, batterie, aerei e attrezzature per la difesa.
La Cina domina infatti la produzione globale di oltre la metà dei 50 minerali critici indicati dal governo statunitense per il 2022, secondo TD Economics.
Il quasi monopolio si estende alle capacità di raffinazione, visto che in quel caso la quota della Cina raggiunge il 90% a livello mondiale.
Secondo diverse fonti, dal 2020 al 2023 gli USA ha importato il 70% del suo fabbisogno di metalli rari estratti e raffinati in Cina.
Nel dicembre del 2024 però il governo di Pechino ha approvato un divieto di esportazione di tali minerali verso gli USA, a seguito delle restrizioni subite sui chip più avanzati.
Pechino ha bloccato in particolare l’export di antimonio, gallio, germanio e grafite.
Il gallio è un elemento altamente affidabile e durevole utilizzato nell’industria della Difesa, mentre la grafite è essenziale per la produzione di veicoli elettrici e reattori nucleari.
Per questo motivo, assicurarsi una fonte alternativa dall’Ucraina è una componente chiave del piano strategico di Trump.

 

Di quanti minerali rari dispone l’Ucraina?
Il Servizio geologico ucraino stima che circa il 5% mondiale di questo tipo di materie prime si trovi in Ucraina.
Si tratta di milioni di tonnellate di grafite, 1/3 dei depositi europei di litio e il 7 % delle disponibilità europee di titanio.
L’Ucraina possiede anche importanti riserve di altre risorse “non rare” come rame, zinco, argento, nichel e cobalto.
Tuttavia, la Russia ne controlla una buona parte nelle zone orientali e meridionali occupate in Ucraina.
La supremazia della Cina in questo settore è stato il risultato di decenni di disimpegno di Europa e USA in questo settore, visto l’alto costo in termini di inquinamento ed energia associato all’estrazione di tali minerali.
Da qui il cambio di strategia, ma gli esperti dubitano che le riserve ucraine di terre rare possano offrire una rapida soluzione al ritardo occidentale rispetto alla Cina, tanto meno la compensazione finanziaria auspicata da Trump.
Secondo Argus Media, una società indipendente di ricerca sull’energia e sulle materie prime, infatti, le stime globali sulle terre rare variano tra i 4 e i 12,5 miliardi di dollari (3,8 – 12 miliardi di euro).
Ciò renderebbe difficile raggiungere l’obiettivo da 500 miliardi di dollari assegnato allo sfruttamento delle riserve minerarie dell’Ucraina.


https://it.euronews.com/business/2025/03/04/la-dipendenza-dalla-cina-pesa-nellaccordo-sui-minerali-che-gli-stati-uniti-vogliono-dalluc

“India: Ursula von der Leyen incontra il premier Modi per rilanciare il partenariato con l’Ue”

Malgrado tendenze fortemente protezionistiche, Ursula Von Der Leyen e i commissari europei sperano che la visita possa rilanciare politiche comuni su commercio, tecnologia e guerra in Ucraina Ursula von der Leyen, accompagnata da più di 20 commissari europei, ha raggiunto Delhi giovedì per incontrare il primo ministro indiano in un vertice di due giorni.
Scopo dell’incontro è rilanciare il “partenariato strategico” tra India e Ue, che punta a ottenere un maggiore accesso all’enorme mercato del subcontinente, più cooperazione in settori tecnologici chiave e il sostegno all’Ucraina. Ma non sarà facile.

La storia delle relazioni fra Nuova Delhi e l’Ue
I negoziati commerciali tra i due blocchi sono stati avviati nel 2007 senza grande successo, ma adesso Bruxelles pensa che i tempi siano maturi per rilanciare le relazioni.
In un contesto di rapporti commerciali tesi con Stati Uniti e Cina, la Commissione Europea sta perseguendo la sua strategia di diversificazione degli accordi commerciali nel mondo.

Nel 2024, l’Ue e l’India hanno scambiato merci per 120 miliardi di euro. A frenare una maggiore integrazione economica è stato il fatto che gli europei percepiscono il Paese come un partner protezionista, con cui i negoziati sono spesso difficili.

“Secondo un alto funzionario dell’Ue, il mercato indiano è abbastanza chiuso, soprattutto per quanto riguarda i prodotti strategici per l’Unione e per i suoi Stati membri”.

L’Europa cercherà di esportare automobili, liquori e vini. Ma l’alcol è un argomento delicato per i negoziati, poiché l’India ha una rigida regolamentazione sul tema e tariffe doganali elevate. Più in generale, l’Ue intende rilanciare lo scenario di un accordo che permetta un maggiore import-export di merci, ma anche l’accesso agli appalti pubblici per le imprese europee.

Cooperazione nel settore tecnologico
Nel settore hi-tech, l’India e l’Ue hanno molti interessi in comune. Dopo un’altra rottura dei negoziati commerciali nel 2021, nel 2023 i due blocchi hanno lanciato un Consiglio per il commercio e la tecnologia, che si riunirà per la seconda volta in due anni a margine del viaggio dei commissari.

L’intelligenza artificiale farà parte delle discussioni, dal momento che il primo ministro Narendra Modi ha co-presieduto il vertice d’azione sull’intelligenza artificiale a Parigi a metà febbraio e il Paese ne ospiterà un altro tra sei mesi.

Secondo Anunita Chandrasekar, esperta del Centre for European Reform, “l’Ue e l’India sono in ritardo rispetto alla Cina nello sviluppo dell’Ai, e questo potrebbe portare a un’ottima collaborazione”. Le relazioni tra India e Cina sono inoltre tese.

Nel giugno 2020, il governo di Delhi ha vietato l’uso di TikTok per motivi di sicurezza nazionale.

Nel novembre 2023, l’Ue ha firmato un accordo per i semiconduttori, campo in cui diversi Stati indiani stanno cercando di affermarsi come hub.

“La collaborazione tra start-up in settori critici come l’informatica quantistica, le batterie per veicoli elettrici e la produzione di semiconduttori è un argomento di discussione caldo tra i due blocchi”, ha aggiunto Chandrasekar.

https://it.euronews.com/my-europe/2025/02/27/perche-la-commissione-europea-sta-andando-in-india-per-incontrare-modi

Consultazione EU direttive appalti

La Commissione Europea ha avviato una raccolta di contributi finalizzata alla valutazione delle Direttive che disciplinano gli appalti pubblici nell’Unione Europea.

Trattasi delle Direttive 2014/23/UE, 2014/24UE e 2014/25/UE che hanno ispirato i nostri codici dei contratti pubblici (D.Lgs. 50/2016 e D. Lgs. 36/2023).

Lo scopo della consultazione è raccogliere prove, informazioni, dati e riscontri approfondite di elevata qualità sul livello di efficacia delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE.

Essa mira inoltre a determinare se le direttive siano ancora adatte allo scopo, adeguate e sufficienti per conseguire gli obiettivi strategici dell’UE.

La consultazione è aperta a tutti ed è raggiungibile on line al link: https://ec.europa.eu/info/law/better-regulation/have-your-say/initiatives/14427-Direttive-sugli-appalti-pubblici-valutazione_it

Scadenza: 07.03.2025

1 2 3 14