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La Cina ribadisce l’impegno per le riforme, aprendo a “due sessioni”: apertura ad alti standard e opportunità di sviluppo con il mondo

Durante le sessioni annuali in corso dell’assemblea legislativa nazionale cinese e del massimo organo consultivo politico, le prime dalla terza sessione plenaria del 20° Comitato centrale del Partito comunista cinese, tenutasi lo scorso luglio e incentrata sulle riforme, la riforma è stata nuovamente evidenziata in un ampio spettro di settori, che spaziano dallo sviluppo rurale al miglioramento dei sistemi fiscali, tributari e finanziari, fino all’istruzione e all’assistenza sanitaria.

L’agenda delle “due sessioni” ha inoltre sottolineato l’impegno della Cina nell’ampliare gli elevati standard di apertura e stabilizzare il commercio estero e gli investimenti esteri.

“Indipendentemente dai cambiamenti nell’ambiente esterno, dovremmo restare fermi nel nostro impegno ad aprire”, ha affermato un rapporto di lavoro governativo presentato alla legislatura nazionale cinese per la deliberazione mercoledì. “Dovremmo espandere costantemente l’apertura istituzionale e prendere l’iniziativa di aprire di più e promuovere l’apertura unilaterale in modo ben ordinato, per promuovere la riforma e lo sviluppo attraverso una maggiore apertura”.

PERCHÉ È IMPORTANTE

L’impegno della Cina verso le riforme e l’apertura si riflette negli ultimi sviluppi nella provincia insulare più meridionale del paese, Hainan, dove il porto di libero scambio inizierà le operazioni doganali indipendenti nel 2025.

A margine delle “due sessioni”, Cai Qiang, legislatore nazionale e vicedirettore dell’Ufficio del Comitato operativo del porto franco di Hainan, ha affermato che il sistema fiscale su misura per il porto franco di Hainan sta prendendo forma e che saranno compiuti sforzi per migliorare ulteriormente le sue politiche fiscali preferenziali.

Secondo il rapporto di lavoro del governo, quest’anno la Cina si è impegnata ad accelerare l’attuazione delle politiche fondamentali per il porto di libero scambio e a migliorare le politiche di apertura e sviluppo delle zone di sviluppo economico.

Dall’approfondimento delle riforme nelle sue zone economiche speciali già istituite all’ulteriore allentamento delle restrizioni all’accesso al mercato per gli investimenti, la Cina ha costantemente sostenuto le riforme e l’apertura, stimolando il suo sviluppo di alta qualità e condividendo le opportunità con il resto del mondo.

Dal 1978, le riforme e l’apertura hanno trasformato un paese un tempo impoverito in una potenza economica orientata al mercato, con il PIL pro capite della Cina in aumento da 156,4 dollari USA nel 1978 a 12.614,1 dollari nel 2023.

Nel 2024 il PIL della Cina è cresciuto del 5% su base annua, classificandosi tra le principali economie in più rapida crescita al mondo e continuando a contribuire per circa il 30% alla crescita economica globale.

Tuttavia, le sfide permangono. A livello nazionale, il paese si trova ad affrontare venti contrari, tra cui una domanda insufficiente per rafforzare la sua ripresa economica, promuovendo al contempo uno sviluppo guidato dall’innovazione. A livello globale, le aziende devono destreggiarsi tra crescenti tensioni commerciali, crescente protezionismo e l’ultima ondata di rivoluzione tecnologica che sta rimodellando settori, modelli di produzione e stili di vita.

La leadership cinese ha chiarito che le sfide derivanti dalle riforme e dall’apertura possono essere risolte solo proseguendo con le riforme e l’apertura, dimostrando una ferma determinazione ad affrontare i rischi e gli ostacoli sul cammino da percorrere.

La Cina punta a un tasso di crescita economica di circa il 5% quest’anno, poiché i decisori politici sono determinati a garantire una ripresa costante attraverso misure decisive ed efficaci.

“Approfondendo le riforme, l’apertura e l’innovazione in tutti i settori e aumentando l’intensità delle nostre politiche macroeconomiche, svilupperemo nuovi motori di crescita e avremo la capacità e le condizioni per raggiungere questo obiettivo”, secondo un rapporto del Consiglio di Stato sull’attuazione del piano 2024 per lo sviluppo economico e sociale nazionale e sulla bozza del piano 2025, sottoposto mercoledì all’esame dei legislatori.

Liao Wenbin, legislatore nazionale e sindaco della città di Yibin, nella provincia sud-occidentale cinese del Sichuan, vede il 2025 come un anno cruciale per un ulteriore e più completo approfondimento delle riforme e dell’apertura, affermando che le riforme sono destinate ad aprire uno spazio più ampio per uno sviluppo di alta qualità del Paese.

COSA SIGNIFICA PER IL MONDO

Sebbene le “due sessioni” si concentrino principalmente sulle politiche di sviluppo interno della Cina, lo sviluppo di alta qualità della Cina sta creando sempre più opportunità condivise per il mondo e il suo mercato aperto sta diventando veramente globale.

In un mondo pieno di incertezze, le “due sessioni” in corso hanno inviato un messaggio inequivocabile: la Cina è impegnata ad ampliare l’apertura ad alti standard e continua a condividere opportunità di sviluppo con il mondo.

Secondo il rapporto di lavoro governativo di quest’anno, la Cina amplierà la cooperazione internazionale aprendosi ulteriormente per promuovere un maggiore rafforzamento reciproco e un’interazione positiva di livello più elevato tra i flussi economici nazionali e internazionali.

“L’apertura è stata un fattore determinante per lo sviluppo della Cina e il governo cinese resta fermo nel suo impegno a promuovere l’apertura, spingendo per aprire ancora di più le sue porte”, ha dichiarato mercoledì Shen Danyang, direttore dell’Ufficio di ricerca del Consiglio di Stato, in una conferenza stampa, illustrando il rapporto.

Il rapporto di quest’anno delinea diverse nuove misure per l’apertura, evidenziando gli sforzi per promuovere un ambiente imprenditoriale di prim’ordine, orientato al mercato, basato sulla legge e internazionalizzato, ha affermato Shen.

Cogliendo le nuove opportunità del Paese, giganti stranieri come Tesla e BMW hanno ampliato la loro presenza in Cina, sfruttando i suoi vasti ecosistemi industriali e il suo mercato di consumo per promuovere innovazioni nei settori dei veicoli elettrici, delle energie rinnovabili e dei materiali avanzati.

Un recente rapporto della Camera di commercio americana nella Cina meridionale mostra che circa il 58 percento delle aziende straniere intervistate considera la Cina una delle tre principali priorità di investimento e il 76 percento prevede di reinvestire nel paese nel 2025.

Jiang Ying, presidente di Deloitte Cina e consigliere politico nazionale, ha sottolineato che l’impegno costante della Cina verso un’apertura di alto livello attirerà maggiori capitali e tecnologie internazionali sul mercato cinese, rafforzando al contempo la portata globale dei prodotti e dei servizi cinesi.

https://english.cctv.com/2025/03/10/ARTIBZq4fHEPP4dxgLq4TggH250310.shtml?spm=C69523.PREmHITS7XIG.M3v2f1PS6DTC.12

Msc (Til), Blackrock e Gip rilevano i terminal container di Hutchison (Panama inclusa)

Rilevato l’80% della capogruppo che gestisce 43 terminal in 23 nazioni e il 90% della controllata operativa ai lati del canale centroamericano per circa 22,8 miliardi di dollari

A poche settimane dalle tensioni fra Usa e Panama sulla nazionalità dei soggetti che gestiscono i traffici marittimi del Canale, i principali terminal container presenti ai due lati dell’infrastruttura, nei porti di Balboa e Cristobal, passano di mano.

Con una nota congiunta, infatti, il gruppo di Hong Kong CK Hutchison in veste di venditore e un consorzio acquirente composto da BlackRock Inc., Global Infrastructure Partners e Terminal Investment Limited (queste due emanazioni del gruppo Msc), hanno annunciato un’operazione di compravendita che riguarderà il 90% del capitale detenuto da Hph in Panama Ports Company (che gestisce i due summenzionati terminal centroamericani) e l’80% di CK Hutchison che possiede, gestisce e sviluppa 43 terminal comprendenti 199 banchine in 23 paesi. Esclusi dall’operazione il Trust Hph, che gestisce terminal a Hong Kong, Shenzhen e in Cina meridionale, e qualsiasi altro porto in Cina.

La transazione panamense sarà soggetta alla conferma da parte del governo di Panama dei termini proposti per l’acquisto e la vendita, prevista entro e non oltre il 2 aprile 2025. Il valore aziendale complessivo per il 100% del perimetro di vendita dei porti di Hutchison Port Holding, inclusi i porti di Panama, è stato concordato a 22,8 miliardi di dollari Usa.

 Secondo la nota inoltre “l’acquisizione del perimetro di vendita dei porti di Hutchison procederà in modo accelerato, subordinatamente alla conduzione da parte del consorzio BlackRock-TiL della normale e usuale due diligence di conferma, alla definizione della documentazione definitiva, alla ricezione di eventuali approvazioni normative necessarie”.

Il presidente di TiL e presidente del gruppo Msc Diego Aponte ha affermato: “Il nostro rapporto con Hutchison Ports ha una lunga storia ed è un rapporto di reciproco rispetto e amicizia. Inoltre, siamo molto lieti di collaborare con BlackRock e Global Infrastructure Partners, con cui condividiamo un rapporto di lunga data e formidabile. Abbiamo una grande stima del team dirigenziale di Hutchison Ports e, se questa transazione si conclude, non vediamo l’ora di accoglierli nella nostra famiglia allargata. Siamo molto concentrati su questo settore e sappiamo che l’investimento in Hutchison Ports sarà un investimento molto redditizio a livello commerciale”.

Parlando a nome di CK Hutchison, il co-amministratore delegato Sig. Frank Sixt ha commentato: “Vorrei sottolineare che la transazione è di natura puramente commerciale e del tutto estranea ai recenti resoconti politici sui porti di Panama”.

https://www.shippingitaly.it/2025/03/04/msc-til-blackrock-e-gip-rilevano-i-terminal-container-di-hutchison-panama-inclusa/

PARTECIPA AL WEBINAR INTERNAZIONALE: BOOST PROCUREMENT INTELLIGENCE – 7 APRILE 2025

La community CPO di ADACI è entusiasta di condividere una novità straordinaria:

la CPO Italiana ha attivato una convenzione con IFPSM (International Federation of Purchasing and Supply Management) per il format del Chief Procurement Officer Europeo e Internazionale, un’iniziativa pionieristica che ci rende partecipi di una visione che oltrepassa i confini nazionali. Questo nuovo programma è concepito per connettere le strategie e tattiche del procurement a livello globale, riconoscendo come le dinamiche internazionali influenzino profondamente le nostre operazioni quotidiane.

In questo contesto di espansione internazionale, ecco gli highlights del nostro incontro ibrido dell’International CPO Club:

• Boost Procurement Engagement
• Espandere la Responsabilità del procurement
• Aumentare le fonti di Intelligence
• Esplorare automazione e AI automation nel procurement

• Collaborare con IT per AI
• Ospiti di corporate internazionali
• Programma
• Modalità iscrizione

Con:

Fabrizio Santini – Presidente Nazionale ADACI
Giovanni Atti – Board Member IFPSM
Paolo Marnoni – ADACI IFPSM
Federica Dallanoce – Vice Presidente ADACI
Mariusz Gerałtowski – Board Member IFPSM

Clicca qui per iscriverti

Scarica la Locandina

Successivamente alla registrazione gli iscritti riceveranno, dalla Segreteria Nazionale ADACI, una mail con le credenziali per poter accedere alla piattaforma Zoom e collegarsi in diretta streaming al webinar.

ADACI Associazioni Italiana Acquisti e Supply Management

WEBINAR INTERNAZIONALE: BOOST PROCUREMENT INTELLIGENCE

Partecipa al Workshop in streaming sull’andamento dei prezzi e dei mercati -10 e 11 aprile h. 9:00-13:00

ADACI ti invita a partecipare al Workshop sull’andamento dei prezzi e dei mercati, che si terrà in streaming il 10 e l’11 aprile, dalle 9:00 alle 13:00.

2025: l’anno che sconvolge i mercati e le alleanze geopolitiche …è iniziata una nuova epoca…!!

Come nel 1816 l’eruzione del monte Tambora sconvolse il mondo condizionando il futuro del pianeta ora, nel XXI secolo, il “vulcanico” Presidente TRUMP sta rapidamente smantellando
le solide basi del commercio mondiale, stabilite il 1° gennaio 1995con l’istituzione del WTO (World Trade Organization) e con l’avvio dell’epoca della globalizzazione dei mercati.

“Certezze vecchie di 30 anni stanno cedendo…” ha affermato recentemente Ursula Von Der Leyen (Presidente Commissione Europea), a conferma del cambiamento in atto che causa fortissimi attriti tra i tradizionali alleati occidentali con guerre economiche e non solo.

Quali sono e saranno nell’immediato futuro gli impatti di questi cambiamenti sulle nostre Imprese e sulle catene di fornitura strategiche che influenzano la competitività e la sopravvivenza del nostro tessuto industriale ??

In questo Workshop di primavera affronteremo questi temi complessi e i riflessi sulle dinamiche dei prezzi delle commodities e dei servizi che condizionano i budget per il 2025 delle nostre Imprese.

Scarica il Save The Date

La partecipazione è a numero chiuso previa iscrizione online.

Prezzo Soci ADACI: 250 €+ IVA / Prezzo Non Soci: 350 €+ IVA

Per la partecipazione ad entrambi i workshop (10-11 aprile e 16-17 ottobre 2025) è previsto un prezzo agevolato.

Ricordiamo che chi è in possesso del voucher di 50€, può usarlo per la partecipazione a questa edizione del Workshop.

Iscriviti subito!

La partecipazione al workshop dà diritto a 4 crediti per il mantenimento della Q2P ADACI (Attestazione di Qualifica Professionale).

Scopri di più

 

Per informazioni: sez.trevenezie@adaci.it oppure informazione@adaci.it

ADACI Associazioni Italiana Acquisti e Supply Management

SCM Conference 2025

ADACI Associazioni Italiana Acquisti e Supply Management

REGIONAL PROCUREMENT CONFERENCE

ADACI ti invita a partecipare alla Regional Procurement Conference dell’Associazione del Procurement Slovena – 8 e 9 maggio 2025

La Regional Procurement Conference dell’Associazione del Procurement Slovena, di cui ADACI è partner, è l’evento regionale centrale in ambito acquisti e supply management con la più lunga tradizione, che si svolgerà quest’anno l’ 8 e 9 maggio 2025 presso il Grand Hotel Bernardin a Portorož (Slovenia). L’evento sarà erogato in forma ibrida (in presenza ed online) ed è rivolto sia ai Responsabili degli Acquisti che ai Professionisti, e a tutti coloro che credono che gli acquisti siano fondamentali per la crescita del business e per uno sviluppo sostenibile a lungo termine.

La conferenza di quest’anno sarà intitolata “Sustainable, Innovative, Inclusive. L’evento si focalizzerà sull’impegno nel rendere i nostri acquisti intelligenti, innovativi e sostenibili. La conferenza è il luogo di ritrovo per professionisti, ricercatori, esperti e teorici di spicco, offrendo una nuova prospettiva e una visione dei diversi approcci e delle tendenze globali nel campo del procurement.

Approfitta delle iscrizioni più vantaggiose riservate ai Soci ADACI, disponibili fino all’8 aprilehttps://www.procurement-conference.com/registration/

Per maggiori informazioni, consulta il sito https://www.procurement-conference.com/

Entrambe le associazioni fanno parte dell’IFPSM (The International Federation of Purchasing and Supply Management).

L’interscambio tra l’Associazione del Procurement Slovena e ADACI accresce la propria professionalità.

La dipendenza dalla Cina pesa nell’accordo sui minerali che gli USA vogliono dall’Ucraina

Trump starebbe puntando alle terre rare dell’Ucraina per diminuire la dipendenza strategica degli USA dalla Cina, che detiene un quasi monopolio di questi minerali critici.
La rottura tra USA e Ucraina ha portato allo stop degli aiuti militari e all’accordo tra i due Paesi sulle terre rare.
Donald Trump ha dichiarato di volere ottenere 500 miliardi di dollari (477 miliardi di euro) in concessioni minerarie ucraine, per compensare gli aiuti militari USA inviati finora e quelli futuri.
Ma l’interesse del presidente USA va anche in un’altra direzione, un piano strategico di riequilibrio commerciale nei confronti della Cina.

 

Qual è l’obiettivo non dichiarato dell’accordo degli USA con l’Ucraina sui minerali
Fin dal suo primo mandato, Trump si è dedicato a “rendere l’America di nuovo grande”, colpendo la Cina con dazi per proteggere il settore manifatturiero nazionale.
Tuttavia, dato il sistema globale di produzione e approvvigionamento, gli USA devono affrontare tra le altre sfide la dipendenza dalla Cina per la fornitura di minerali critici per l’industria high-tech.
Ciò rende i colloqui di pace tra Ucraina e Russia cruciali anche per la politica commerciale avviata da Trump.
Il presidente degli USA ha raddoppiato al 20 per cento i dazi sulle importazioni di merci cinesi, il 5% in meno rispetto ai prelievi doganali imposti a Canada e Messico a partire da questo martedì.
Molti si sono chiesti il motivo dei dazi meno aggressivi contro Pechino e la risposta potrebbe essere nel fatto che gli USA dipendono ancora dalle cosiddette “terre rare” cinesi per la produzione di dispositivi elettronici, batterie, aerei e attrezzature per la difesa.
La Cina domina infatti la produzione globale di oltre la metà dei 50 minerali critici indicati dal governo statunitense per il 2022, secondo TD Economics.
Il quasi monopolio si estende alle capacità di raffinazione, visto che in quel caso la quota della Cina raggiunge il 90% a livello mondiale.
Secondo diverse fonti, dal 2020 al 2023 gli USA ha importato il 70% del suo fabbisogno di metalli rari estratti e raffinati in Cina.
Nel dicembre del 2024 però il governo di Pechino ha approvato un divieto di esportazione di tali minerali verso gli USA, a seguito delle restrizioni subite sui chip più avanzati.
Pechino ha bloccato in particolare l’export di antimonio, gallio, germanio e grafite.
Il gallio è un elemento altamente affidabile e durevole utilizzato nell’industria della Difesa, mentre la grafite è essenziale per la produzione di veicoli elettrici e reattori nucleari.
Per questo motivo, assicurarsi una fonte alternativa dall’Ucraina è una componente chiave del piano strategico di Trump.

 

Di quanti minerali rari dispone l’Ucraina?
Il Servizio geologico ucraino stima che circa il 5% mondiale di questo tipo di materie prime si trovi in Ucraina.
Si tratta di milioni di tonnellate di grafite, 1/3 dei depositi europei di litio e il 7 % delle disponibilità europee di titanio.
L’Ucraina possiede anche importanti riserve di altre risorse “non rare” come rame, zinco, argento, nichel e cobalto.
Tuttavia, la Russia ne controlla una buona parte nelle zone orientali e meridionali occupate in Ucraina.
La supremazia della Cina in questo settore è stato il risultato di decenni di disimpegno di Europa e USA in questo settore, visto l’alto costo in termini di inquinamento ed energia associato all’estrazione di tali minerali.
Da qui il cambio di strategia, ma gli esperti dubitano che le riserve ucraine di terre rare possano offrire una rapida soluzione al ritardo occidentale rispetto alla Cina, tanto meno la compensazione finanziaria auspicata da Trump.
Secondo Argus Media, una società indipendente di ricerca sull’energia e sulle materie prime, infatti, le stime globali sulle terre rare variano tra i 4 e i 12,5 miliardi di dollari (3,8 – 12 miliardi di euro).
Ciò renderebbe difficile raggiungere l’obiettivo da 500 miliardi di dollari assegnato allo sfruttamento delle riserve minerarie dell’Ucraina.


https://it.euronews.com/business/2025/03/04/la-dipendenza-dalla-cina-pesa-nellaccordo-sui-minerali-che-gli-stati-uniti-vogliono-dalluc

ADACI al convegno “per una cultura della sicurezza”

Si è svolto a Udine il 28 febbraio l’interessante convegno “per una cultura della sicurezza”– dalla scuola al lavoro – a cui hanno presenziato importanti rappresentanti  delle Istituzioni, nazionali e territoriali, del mondo scolastico ed accademico, degli ordini professionali e datoriali, delle associazioni che hanno condiviso e celebrato l’importante traguardo della proposta di legge che introduce l’insegnamento nelle scuole, di ogni ordine e grado, delle conoscenze di base in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro.

I relatori nei diversi interventi hanno più volte sottolineato l’importanza dell’impegno sinergico di tutti gli attori coinvolti nel mondo lavorativo per contrastare il fenomeno degli infortuni sui luoghi di lavoro, purtroppo ancora oggi molto significativo.

Perché Udine?

Perché ad Udine è stata realizzata la “Carta di Lorenzo” (Lorenzo Parelli, studente al suo ultimo giorno di stage a seguito infortunio mortale in un’azienda friulana) dai cui ha tratto spunto la proposta di legge che ha concluso il suo iter di approvazione da parte di Camera e Senato.

La formazione continua per consolidare una cultura sulla sicurezza che è alla base della prevenzione degli infortuni sui luoghi di lavoro.

ADACI avendo tra le sue finalità statutarie la formazione è da sempre attenta a queste tematiche di alto valore sociale.

In tale ottica, la Sezione Tre Venezie di ADACI  organizza il 28 marzo prossimo nella splendida location del centro congressi dell’Udinese – Stadio Friuli Bluenergy Stadium – a Udine, un pomeriggio di approfondimento sugli aspetti di “safety & security ” in contesti operativi variamente complessi.

https://www.adaci.it/wp-content/uploads/La_Carta_di_Lorenzo.pdf

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