ADACI Associazioni Italiana Acquisti e Supply Management

Fringe Benefit : legge di bilancio 2020

Torno sull’argomento tanto discusso della legge di bilancio e come promesso nell’articolo precedente.

La legge è stata votata.

Vi aggiungo una tabellina e vi aggiungo 1 esempio concreto

MODELLO DEL VEICOLO EMISSIONI REDDITO IN NATURA ATTUALE REDDITO IN NATURA CON IL NUOVO TESTO
elettrico o ibrido plug-in sotto i 60 g/Km 30% 25%
veicoli 60-160 g/km 30% 30%
veicoli 161-190 g/km 30% 40% (2020) 50% (2021)
veicoli oltre i 190 g/km 30% 50% (2020) 60% (2021)

 

Vuol dire che per una elettrica, per esempio :

Volkswagen e-golf

fino al 30 giugno : 2.287,94 € / anno ovvero 190,66 € / mese

A partire dal 1° luglio : 1.906,61 € / anno ovvero 158,88 € / mese

Una diminuzione di 31,78 € / mese

Non sarà questa differenza che avrà un impatto nelle tasche dello stato. E neanche i veicoli della fascia successiva perché le emissioni rimangono tali e quali.

E non saranno neanche le fasce a più alte emissioni che cambieranno qualcosa perché non si trovano li i volumi dei veicoli aziendali.

Come veicoli parliamo di Panda, Tipo, Golf, … gasolio e manuali.

Per veicoli oltre i 160 g/km bisogna andare a includere in una car list dei veicoli tipo SUV, automatiche e/o sportive. Ovviamente benzina.
Non sono queste le categorie di veicoli che si trovano usualmente nei parchi auto

https://it.motor1.com/news/287397/ecotassa-co2-lista-auto-inquinanti/

 

Possiamo concludere che le associazioni di settore hanno fatto il loro lavoro. Non era questa la strada da seguire. Soprattutto in un mercato in crescita. Le unità sono incrementate da 600.000 veicoli a noleggio lungo termine a fine 2018 ad 1.000.000 di unità a fine 2019.

Dobbiamo tener presente che se c’è un settore che aiuta a ringiovanire il parco auto, è quello aziendale. Si vede in altri paesi europei.

Là dove il parco auto aziendale è più presente, il parco totale circolante è meno vecchio e quindi meno inquinante e più sicuro.

In Italia le auto sotto Euro 4 sono ben 11.000.000 di unità su 36.000.000 !! La media del parco auto circolante è di 11 anni.

Il legislatore ha perso una bella occasione per spingere alla sostenibilità.

Ma un’altra minaccia arriva sul fronte elettrico : il prezzo al chilometrico per i veicoli elettrici.

Di questo argomento, ve ne parlerò nel prossimo articolo.

Rimango ovviamente sempre aperta a critiche/considerazioni/domande su questo argomento, contattami attraverso lo Sportello Fleet Management di ADACI al seguente link: http://bit.ly/36EIBUC

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I piani di ammortamento (o se più vi piace di rientro) dei finanziamenti sono tutti anatocistici!

Si, è proprio così e a decretarlo sono state, fino ad oggi, tre sentenze dei Tribunali di Massa, Cremona e, in ultimo (dicembre 2019) Campobasso. In sintesi, cosa si stabilisce in queste pronunce?

Semplicemente che tutti i finanziamenti (di quelli che abbiamo tutti: mutui, cessioni del quinto, prestiti personali, leasing, etc) che prevedono un piano di ammortamento (o rientro) alla francese in capitalizzazione composta sono anatocistici ovvero viziati da quella produzione di interessi su interessi che la normativa da sempre vieta.

Questa è senz’altro una bellissima notizia per tutti noi fruitori di servizi bancari in genere in quanto, dopo molti anni di studio e passione trascorsi a combattere per presentare questa verità (matematica), qualcosa finalmente si muove!

Ed è interessante anche ricordare come nel caso si ravvisasse anatocismo nel piano di ammortamento (pda) di un finanziamento la sanzione sarebbe quella di ricalcolare l’intero pda con una modalità meno onerosa per il sottoscrittore e con un notevole risparmio di tutti gli interessi corrisposti!

Alla luce di queste novità, un’occhiata alle proprie posizioni vale quindi la pena darla…

Lo Sportello Finanziario è al fianco di tutti i Soci ADACI e si pone come un “collega” tuo supporto, contattalo senza esitazioni compilando il form presente alla pagina: https://www.adaci.it/sportelli/sportello-supporto-finanziario/

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Come finanziare lo sviluppo brevettuale delle PMI: ce lo spiega lo Sportello F.O.N.D.I. di ADACI

Per la terza volta (dopo il 2011 e il 2015) il Mise, Min. Sviluppo Economico, ha deciso di finanziare lo sviluppo brevettuale delle PMI. Una scelta importante per l’Italia che annualmente registra poco più di 4.000 brevetti industriali, la metà della Svizzera e 1/6 della Germania, posizionandosi al 10° posto mondiale nella classifica guidata dagli Usa.

Questo divario con le altre nazioni industrializzate (siamo dietro anche  Francia, Olanda e Regno Unito) rischia di indebolire la capacità di innovazione e competitività delle nostre imprese. Per questo dopo i quasi 1000 milioni per gli innovation manager (la dotazione è stata raddoppiata per finanziare tutte le domande pervenute), si vuole questa volta sostenere chi ha ottenuto recentemente un brevetto (dopo il 2017) e lo vuole industrializzare, valorizzazione sui mercati nazionali e internazionali o mettere sul mercato.

Le condizioni sono molto buone, con un contributo a fondo perduto massimo richiedibile di 140.000 € pari all’80% delle spese sostenute nei successivi 18 mesi, ed è previsto perfino un anticipo del 30% alla concessione.

Due i limiti principali:

  • che l’azienda sia classificabile come PMI (meno di 250 dipendenti e meno di 50 milioni di euro di fatturato o 43 di attivo di bilancio)
  • che i fondi siano spesi per l’acquisto di servizi specialistici, consulenze per intenderci, presso soggetti qualificati

Nel dettaglio il contributo sarà richiedibile da soggetti italiani che siano:

  • titolari  o  licenziatari  di  un  brevetto  per  invenzione  industriale  concesso  in  Italia  successivamente al 1 gennaio 2017
  • titolari  di  una  domanda  nazionale  di  brevetto  per  invenzione  industriale  depositata  successivamente  al  1  gennaio  2016  con  un  rapporto  di  ricerca  con  esito  “non negativo”
  • titolari  di  una  domanda  di  brevetto  europeo  o  di  una  domanda  internazionale  di  brevetto depositata successivamente al 1 gennaio 2016, con un rapporto di ricerca con  esito  “non  negativo”,  che  rivendichi  la  priorità  di  una  precedente  domanda  nazionale di brevetto
  • in possesso di una opzione o di un accordo preliminare che abbia per oggetto l’acquisto  di  un  brevetto  o  l’acquisizione  in  licenza  di  un  brevetto  per  invenzione  industriale,  rilasciato  in  Italia  successivamente  al  1  gennaio  2017,  con  un  soggetto,  anche estero, che ne detenga la titolarità
  • imprese  neo-costituite  in  forma  di  società  di  capitali,  a  seguito  di  operazione  di  Spin-off    universitari/accademici, 

Una corsia preferenziale sarà riservata alle Start up innovative ed alle aziende in possesso del rating di legalità

L’Ambito del progetto è quello della valorizzazione del brevetto tramite acquisti di servizi specialistici lungo tre direttrici :

  1. Industrializzazione e ingegnerizzazione
  • studio    di    fattibilità    (specifiche    tecniche    con    relativi    elaborati,    individuazione  materiali,  definizione  ciclo  produttivo,  layout  prodotto,  analisi dei costi e dei relativi ricavi);
  • progettazione produttiva
  • studio, progettazione ed ingegnerizzazione del prototipo
  • realizzazione firmware per macchine controllo numerico
  • progettazione e realizzazione software solo se relativo al procedimento oggetto della domanda di brevetto o del brevetto;
  • test di produzione;
  • produzione  pre-serie  (solo  se  funzionale  ai  test  per  il  rilascio  delle  certificazioni);
  • rilascio certificazioni di prodotto o di processo.

b.Organizzazione e sviluppo

  • servizi di IT Governance;
  • studi ed analisi per lo sviluppo di nuovi mercati geografici e settoriali;
  • servizi per la progettazione organizzativa;
  • organizzazione dei processi produttivi;
  • definizione  della  strategia  di  comunicazione,  promozione  e  canali  distributivi

c.Trasferimento tecnologico

  • proof of concept;
  • due diligence;
  • predisposizione accordi di segretezza;
  • predisposizione accordi di concessione in licenza del brevetto;
  • costi    dei    contratti    di    collaborazione    tra    PMI    e    istituti    di    ricerca/università (accordi di ricerca sponsorizzati);
  • contributo  all’acquisto  del  brevetto  (solo  per  gli  Spin  Off  e  le  start  up  innovative iscritte nel registro speciale al momento della presentazione della   domanda   di   accesso)

La procedura di assegnazione si apre ore 12.00 del 30 gennaio 2020 attraverso domanda da presentare on line sul sito del MISE e sarà seguita da un colloquio con l’impresa e da una valutazione di sostenibilità e coerenza del progetto e resterà aperta fino all’esaurimento dei fondi disponibili.

Per informazioni di dettaglio lo sportello F.O.N.D.I. è a disposizione dei soci Adaci

fondi adaci-  immagine fonte sole 24 ore

fondi adaci- immagine fonte sole 24 ore

 

 

 

Per maggiori informazioni contatto lo sportello F.O.N.D.I al seguente link: https://www.adaci.it/sportelli/sportello-fondi-avvisi-finanziamenti-e-contributi/

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MISE: pubblicati i bandi per la valorizzazione brevetti, marchi e per il trasferimento tecnologico

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato cinque bandi per la valorizzazione di brevetti, marchi, disegni e per il trasferimento tecnologico delle attività di ricerca e sviluppo. Le risorse finanziarie stanziate ammontano a circa 50 milioni di euro.

Le micro, piccole e medie imprese potranno presentare la richiesta di accesso agli incentivi per l’acquisto di servizi, fino all’esaurimento delle risorse, a partire:

  • dal 30 gennaio 2020 per le domande relative al bando Brevetti+, a cui sono destinati 21,8 milioni di euro, gestiti da Invitalia;
  • dal 27 febbraio 2020 per le domande relative al bando Disegni+, a cui sono destinati 13 milioni di euro, gestiti da Unioncamere;
  • dal 30 marzo 2020 per le domande relative al bando Marchi+, a cui sono destinati 3,5 milioni di euro, gestiti da Unioncamere.

Le Università e gli enti pubblici di ricerca potranno, invece, presentare richiesta di accesso agli incentivi per finanziare progetti a partire:

  • dal 16 dicembre 2019 al 14 febbraio 2020 per progetti di potenziamento degli Uffici di trasferimento tecnologico (UTT), a cui sono destinati 7 milioni di euro, gestiti direttamente dalla Direzione Generale dell’UIBM del MISE;
  • dal 13 gennaio 2020 al 27 febbraio 2020 per progetti Proof of Concept (PoC) destinati alla valorizzazione dei brevetti, a cui sono destinati 5,3 milioni di euro, gestiti da Invitalia.

Per informazioni sui bandi, richieste di assistenza sull’accesso e compilazione delle domande è possibile contattare lo Sportello Marchi e Brevetti ADACI al seguente link: http://bit.ly/2Ri4lAA

Progetto The Buyer: prosegue il percorso all’istituto Paolini Cassiano di Imola

Prosegue anche nel 2020 con grande soddisfazione il progetto THE BUYER in Emilia Romagna.

Sabato 1 febbraio i consiglieri ADACI della Sezione Emilia Romagna e Marche saranno in aula all’istituto Paolini Cassiano di Imola a raccontare a  90 ragazzi delle quarte  superiori cosa significa comprare e come prepararsi a farlo.

L’incontro tra le professionalità del mondo del lavoro e le nostre nuove generazioni è un importante passo per la preparazione dei Buyer del futuro e ADACI dedica a questo attenzione e energie grazie allo spirito di servizio associativo dei propri membri e amici.

 

Guarda le foto della giornata

   

 

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Partecipa alla survey “Investimenti, Soluzioni e Metodologie nel Procurement” promossa da IKN

Partecipa alla survey “Investimenti, Soluzioni e Metodologie nel Procurement” promossa da IKN in collaborazione con ADACI: i primi 30 che completeranno il sondaggio riceveranno un FREE PASS per la nuova edizione di Procurement Forum che avrà luogo il prossimo 19 febbraio 2020 presso il Centro Congressi NH Milanofiori (Assago, MI).

I risultati verranno presentati durante la giornata di convegno.

Compila la survey a questo link: https://forms.gle/xLChyt7nhMdiuwqH8

Grazie della collaborazione!

 

Programma dell’evento

Per maggiori informazioni: informazione@adaci.it oppure visita il sito della 3° edizione del Procurement Forum

Liquid Procurement Training

LIQUID PROCUREMENT TRAINING – 6 giornate in 6 location

Un percorso formativo itinerante in imprese di eccellenza. Per approfondire modelli e strumenti d’avanguardia attraverso il confronto con i protagonisti aziendali. 

“Liquido” per le competenze tecniche, gestionali, professionali e relazionali che si combinano ed integrano con nuove competenze digitali per trasferire in modalità diretta contenuti e saperi.

FOCUS SU ACQUISTI, LOGISTICA E SUPPLY CHAIN

Un itinerario formativo focalizzato sulle soluzioni del presente, implementate dalle funzioni acquisti, logistica e/o supply chain management.

PERCORSO ITINERANTE PRESSO LE SEDI DELLE IMPRESE

Sei incontri ospiti di aziende protagoniste dell’eccellenza italiana.

TESTIMONIAL AZIENDALI E FORMATORI DI ESPERIENZA

Ogni giornata è dedicata ad un tema del supply management, discusso e condiviso con manager e imprenditori dell’azienda ospitante e formatori di esperienza, così da offrire un qualificato mix di teoria e pratica.

CONFRONTO TRA PROFESSIONISTI

Il percorso Liquid Procurement Training è associato alla proposta “CPO Lounge ADACI”, una modalità di confronto diretto tra i responsabili della funzione acquisti.

Obiettivi

Prendere parte ad incontri fra professionisti al fine di confrontarsi sull’introduzione e sull’uso quotidiano di modelli e strumenti è individuare modalità per migliorare la performance della propria azienda in un contesto stimolante di crescita condivisa.

A chi si rivolge

– Executive, imprenditori e professionisti degli acquisti, della logistica e della supply chain

– Junior di talento interessati ad accelerare il loro percorso esperienziale

– Professionisti di altri dipartimenti aziendali che desiderino sperimentare nuove soluzioni e apprendere dal confronto.

Per visualizzare il PROGRAMMA INCONTRI 2020 clicca qui: 

Liquid Procurement Training

 

 

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La rilevanza della conoscenza dei trend di prezzo nella preparazione tecnica alla trattativa d’acquisto

È ormai acclarato come solo una adeguata e approfondita preparazione preliminare consente di condurre e concludere proficuamente una trattativa d’acquisto. I pilastri di un buon avvicinamento all’evento negoziale sono quattro:

 

Il fornitore Informazioni sul suo status commerciale ed economico finanziario, sul suo workload, sulla sua rilevanza verso cliente e sulla rilevanza del cliente verso il fornitore, rischiosità del fornitore
La fornitura Volumi e valori economici degli acquisti pregressi, attuali e pianificati, verifica dei contenuti della specifica tecnica, breakdown del prezzo, costo totale di fornitura
Il processo di acquisto Riesame del percorso di gara: fornitori interpellati, offerte valide pervenute, modalità di comparazione (soprattutto quando vi siano progetti tecnici differenziati), eventuali rilanci
Il mercato Posizionamento del gruppo merce del fornitore, sua eventuale esclusività, eventuali vincoli tecnici, geografici o logistici. Analisi della situazione della domanda e dell’offerta. Analisi del trend dei prezzi

 

Dunque l’analisi del trend dei prezzi, insieme alla situazione della domanda e dell’offerta dello specifico settore merceologico, sono elementi la cui conoscenza è chiave per il buyer che si approccia a una trattativa, soprattutto se si tratta di trattativa volta all’aggiudicazione di un contratto complesso ed economicamente rilevante.

 

È infatti ovvio che in momento di mercato ben popolato da fornitori in concorrenza tra loro, con eccesso di offerta e dunque con prezzi tendenzialmente in discesa il buyer avrà l’opportunità di applicare tecniche di trattativa “push” senza correre soverchi rischi, se il fornitore si ritirasse è probabilmente possibile la facile sostituzione con un concorrente. Al polo opposto, in mercati di natura oligopolistica, durante fasi di eccesso di domanda, il buyer è costretto a gestire la trattativa utilizzando metodologie contrattuali e comunicazionali finalizzate in primo luogo alla certezza di avere la disponibilità del bene/servizio necessario e di evitare l’interruzione della fornitura. In entrambi questi casi limite dati certi, affidabili e aggiornati sull’andamento dei prezzi sono preziosi per progettare al meglio la trattativa.

 

La corretta applicazione dello strumento del breakdown del prezzo permette di avere lo spaccato dettagliato di tutte le componenti tangibili e intangibili, dirette e indirette del bene/servizio da acquistare. La conoscenza del trend pregresso dei prezzi e delle previsioni andamentali delle componenti del prezzo è decisiva per consentire al buyer di modulare correttamente il pricing contrattuale. In presenza di una componente (p.es materia prima, noli marittimi, forza lavoro) per la quale è prevedibile nel tempo una oscillazione del prezzo sarà cura del buyer inserire una clausola di variabilità prezzo correttamente legata al peso effettivo della componente. Anche in questo caso il possesso di uno strumento in grado di refertare la situazione reale dell’andamento dei prezzi è determinante. Il breakdown del prezzo è personale per ogni singolo fornitore (p.es in quanto le Spese Generali sono diverse da azienda ad azienda e in quanto la capacità contrattuale dei fornitori presso i loro fornitori è altrettanto diversificata) e permette di valutare con esattezza la dinamica dei costi di ciascun singolo fornitore. Al proposito l’applicazione dei modelli di Should Cost potrebbe essere estremamente utile.

 

L’importanza delle informazioni sui prezzi e della loro condivisione

Grande attenzione deve essere posta nella definizione della fonte informativa dei prezzi di mercato, essa deve essere accreditata, affidabile e riconosciuta, solo in questo modo i suoi output saranno accettati dal fornitore. Il dato-prezzo deve infatti essere condiviso, poiché solo in questo modo può divenire un elemento del contratto finale. La condivisione delle variazioni di prezzo è infatti problematica, non tanto per la mancanza di informazioni, quanto per il tenore conflittuale che esse hanno in una trattativa e per l’asimmetria informativa esistente tra fornitore e il buyer. Si osservi che in generale quasi sempre il fornitore, non fosse altro per la sua maggiore specializzazione dispone di maggiori informazioni sul mercato del proprio prodotto rispetto a quella disponibili dall’azienda cliente. Una delle soluzioni a questo gap di competenza informativa è la creazione del sistema di Category Management dove ogni singolo Category si specializza fortemente sul proprio gruppo merce e progressivamente raggiunge lo stesso livello di capacità informativa dei suoi fornitori. Ma questa è una soluzione che risulta economicamente efficiente solo oltre una certa soglia dimensionale dell’azienda. (Al proposito si consideri l’articolo “Il Buyer e il Category Manager”).

 

L’accordo tra Adaci Formanagement e StudiaBo per la condivisione delle informazioni sui prezzi  Pricepedia

Al fine di fornire ai Soci ADACI un sistema informativo in grado di monitorare il trend dei prezzi delle categorie merceologiche trattate, Adaci Formanagement ha stipulato un accordo con StudiaBo che consente agli stessi un accesso al servizio Pricepedia a tariffe agevolate.

Di seguito viene riportata una tabella contenente le tariffe:

TIPOLOGIA DI SERVIZIO TARIFFA PRICEPEDIA SCONTO SOCI ADACI TARIFFA SOCI ADACI
Accesso ai dati di una famiglia merceologica 250,00 € + IVA 40% 150,00€ + IVA
Accesso a tutti i dati pubblicati 700,00 € + IVA 40% 420,00€  +IVA

 

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ADACI segnala l’evento del Cluster Fabbrica Intelligente “L’ecosistema dell’innovazione tecnologica nel settore manifatturiero di fronte alle sfide del mercato globale” – 27 gennaio 2020

ADACI segnala l’evento del Cluster Fabbrica Intelligente di lunedì 27 gennaio 2020 dalle 9:30 alle 13:00 presso il Politecnico di Milano – BL28 Aula Carassa e Dadda (Via Lambruschini 4, Milano).

A sette anni dalla istituzione del Cluster Tecnologico Nazionale Fabbrica Intelligente (CFI) è il momento di entrare in profondità nell’ecosistema collaborativo scientifico della trasformazione digitale del manifatturiero nazionale.

Oggi – anche in vista del nuovo programma quadro Horizon Europe – questo ecosistema necessita di un processo logico e progressivo che, sostenuto dalle esperienze industriali di avanguardia come i Lighthouse, si allarghi a una platea più vasta di fabbriche, con particolare riguardo al versante delle PMI.

Attraverso l’evento “L’ecosistema dell’innovazione tecnologica nel settore manifatturiero di fronte alle sfide del mercato globale” il CFI intende promuovere operativamente la costruzione del processo, raccogliendo le esigenze delle aziende e le opportunità di collaborazione degli stakeholder presenti.

La partecipazione all’evento è gratuita.

Per iscriverti all’evento, clicca qui. Nel pomeriggio, dalle 14:30 alle 17:30, si svolgeranno i lavori dei Gruppi Tematici Tecnico-Scientifici. I soci di Fabbrica Intelligente e gli esperti avranno la possibilità di contribuire all’aggiornamento della Roadmap del Cluster Fabbrica Intelligente.

Scarica il programma

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Approfondimento dello Sportello Legale ADACI: la nozione di “gruppo societario”

L’argomento che lo Sportello Legale ADACI vuole sottoporre all’attenzione degli associati questo mese è la nozione di gruppo societario e le possibili conseguenze sull’autonomia delle singole società che ne fanno parte.

Secondo giurisprudenza costante (tra le tante Corte di Cassazione, Sezione L civile Sentenza 31 luglio 2017, n. 19023) il collegamento economico-funzionale tra imprese gestite da società di un medesimo gruppo non comporta il venir meno dell’autonomia delle singole società,  a meno che non vi sia una simulazione in frode alla legge del frazionamento di un’unica attività fra vari soggetti.

Sotto l’aspetto strettamente giuslavoristico, dunque, è necessario verificare, in tali ipotesi, quale sia la sorte del rapporto di lavoro dei dipendenti delle singole società facenti parte del gruppo.

Infatti, è possibile ravvisare un unico centro di imputazione del rapporto di lavoro –ovvero la contitolarità dello stesso delle varie società, nonostante la formale assunzione da parte di una sola- attraverso la verifica dell’esistenza dei seguenti requisiti: a) unicità della struttura organizzativa e produttiva; b) integrazione tra le attività esercitate dalle varie imprese del gruppo ed il correlativo interesse comune; c) coordinamento tecnico e amministrativo-finanziario tale da individuare un unico soggetto direttivo che faccia confluire le diverse attività delle singole imprese verso uno scopo comune; d) utilizzazione contemporanea della prestazione lavorativa da parte delle varie società titolari delle distinte imprese, nel senso che la stessa sia svolta in modo indifferenziato e contemporaneamente in favore dei vari imprenditori.

Pertanto, in caso di accertamento da parte del giudice di un unico centro di imputazione del rapporto di lavoro, il dipendente di una singola società potrà far valere i propri diritti anche nei confronti di chi non è suo formale datore di lavoro.

Per maggiori informazioni puoi contattare direttamente lo Sportello Legale ADACI al seguente indirizzo: http://bit.ly/2tI8Jzo

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