Piemonte e Valle d’Aosta

ADACI Associazioni Italiana Acquisti e Supply Management

Progetto Fuoco. La filiera delle attrezzature di produzione calore ed energia in mostra.

Si è svolta a Verona la più importante fiera evento mondiale settore attrezzature per produzione calore ed energia dalla combustione legna, con circa 800 espositori provenienti da 40 paesi.

Nell’ambito attività gruppo lavoro manifatturiero il Dr. Alberto Claudio Tremolada ( coordinatore
gruppo e responsabile sportello unico manifatturiero area fonderie Adaci sez. Piemonte e Valle d’Aosta ) con il supporto del Dr. Massimo Acanfora ( coordinatore gruppo ), hanno incontrato Aziende espositrici.

P 20180223 095414 1Approfondimenti tecnici, di mercato e trend settore sono stati gli argomenti discussi, con un occhio soprattutto ai materiali utilizzati e qualità dei prodotti.

Da anni i materiali più utilizzati sono ( per citarne alcuni ):

  • fusioni ghisa ( piani cottura, riduttori e stufe )
  • imbutiti acciaio ( motori elettrici, riduttori e ventilatori )
  • lamiere acciaio ( carpenterie esterne, tubi e ventilatori )
  • pressofusi alluminio ( motori elettrici, riduttori e ventilatori )
  • stampati plastica ( per raccordi, tubi )

Prodotti da fornitori Nazionali ma soprattutto provenienti dai paesi low cost.
Le motivazioni alla base delle scelte d’acquisto nei paesi low cost sono:

  • minori costi attrezzature
  • minori costi pezzi
  • presenza stabilimenti in loco paesi low cost

Se da un lato porta economie di scala/scopo, dall’altro confermano alcuni espositori come ci siano rischi da considerare:

  • qualità non sempre di buon livello
  • ritardi consegne
  • clonazioni prodotto
  • difficoltà nel gestire sviluppo nuovi progetti e nel fare prototipazione/preserie

Il trend è quello di ottimizzare prodotti semplificando e riducendo gli item, cambiando materiali e tecnologie per ridurre costi e time to market.
Quello che banalmente è un re-design project ma che deve considerare key pillars fondamentali nelle valutazioni e scelte:

  • materiali ( anche come mercati approvvigionamento principali e trend prezzi )
  • settori competitor ( quelli adiacenti che potrebbero fare anche loro travaso materiali/tecnologie )
  • produzioni adiacenti ( uso possibile stessi prodotti in altri settori )
  • cambio normative ( è di quest’anno l’estensione normativa Raae anche ad altre apparecchiature elettriche/elettroniche )
  • senescenza tecnologica

P 20180223 094308 Quello che non viene considerato per fare un esempio, è il rischio prezzo derivante dall’entrata nei propri mercati approvvigionamento di Aziende   non concorrenti ( competitori adiacenti ).

Apple non produce batterie per i suoi device, ma volendo acquistare direttamente dai produttori quantità elevate cobalto per garantirsi forniture in   vista del picco consumo costruttori batterie soprattutto auto ( il maggior produttore mondiale è il Congo ), provoca un rialzo dei prezzi che   direttamente hanno utilizzatori in altri settori (e possono non averlo considerato).

La gestione delle complessità adiacenti o disruption manufacturing comporta analisi e valutazioni complesse, ma che è lungo da spiegare in poche  righe.

Fra gli scopi gruppo lavoro manifatturiero e sportello unico area fonderie Adaci sez. Piemonte e Valle d’Aosta, tenere rapporti diretti con mercati e   confrontarsi con operatori anche per avere una visione predittiva dei diversi settori.
Su questi ed altri argomenti sono a Vs. disposizione il Dr. Alberto Claudio Tremolada e il Dr. Massimo Acanfora sia al seguente link https://www.adaci.it/sportelli/sportello-fonderie/ , sia all’indirizzo  sez.piemonte@adaci.it

 

 

ADACI Associazioni Italiana Acquisti e Supply Management

Verona. Un’intera filiera dedicata al calore e all’energia.

Si è svolta a Verona la più importante fiera evento mondiale settore attrezzature per produzione calore ed energia dalla combustione legna, con circa 800 espositori provenienti da 40 paesi.

Nell’ambito attività gruppo lavoro manifatturiero il Dr. Alberto Claudio Tremolada ( coordinatore
gruppo e responsabile sportello unico manifatturiero area fonderie Adaci sez. Piemonte e Valle d’Aosta ) con il supporto del Dr. Massimo Acanfora ( coordinatore gruppo ), hanno incontrato Aziende espositrici.

P 20180223 095414 1Approfondimenti tecnici, di mercato e trend settore sono stati gli argomenti discussi, con un occhio soprattutto ai materiali utilizzati e qualità dei prodotti.

Da anni i materiali più utilizzati sono ( per citarne alcuni ):

  • fusioni ghisa ( piani cottura, riduttori e stufe )
  • imbutiti acciaio ( motori elettrici, riduttori e ventilatori )
  • lamiere acciaio ( carpenterie esterne, tubi e ventilatori )
  • pressofusi alluminio ( motori elettrici, riduttori e ventilatori )
  • stampati plastica ( per raccordi, tubi )

Prodotti da fornitori Nazionali ma soprattutto provenienti dai paesi low cost.
Le motivazioni alla base delle scelte d’acquisto nei paesi low cost sono:

  • minori costi attrezzature
  • minori costi pezzi
  • presenza stabilimenti in loco paesi low cost

Se da un lato porta economie di scala/scopo, dall’altro confermano alcuni espositori come ci siano rischi da considerare:

  • qualità non sempre di buon livello
  • ritardi consegne
  • clonazioni prodotto
  • difficoltà nel gestire sviluppo nuovi progetti e nel fare prototipazione/preserie

Il trend è quello di ottimizzare prodotti semplificando e riducendo gli item, cambiando materiali e tecnologie per ridurre costi e time to market.
Quello che banalmente è un re-design project ma che deve considerare key pillars fondamentali nelle valutazioni e scelte:

  • materiali ( anche come mercati approvvigionamento principali e trend prezzi )
  • settori competitor ( quelli adiacenti che potrebbero fare anche loro travaso materiali/tecnologie )
  • produzioni adiacenti ( uso possibile stessi prodotti in altri settori )
  • cambio normative ( è di quest’anno l’estensione normativa Raae anche ad altre apparecchiature elettriche/elettroniche )
  • senescenza tecnologica

P 20180223 094308Quello che non viene considerato per fare un esempio, è il rischio prezzo derivante dall’entrata nei propri mercati approvvigionamento di Aziende   non concorrenti ( competitori adiacenti ).

Apple non produce batterie per i suoi device, ma volendo acquistare direttamente dai produttori quantità elevate cobalto per garantirsi forniture in   vista del picco consumo costruttori batterie soprattutto auto ( il maggior produttore mondiale è il Congo ), provoca un rialzo dei prezzi che   direttamente hanno utilizzatori in altri settori (e possono non averlo considerato).

La gestione delle complessità adiacenti o disruption manufacturing comporta analisi e valutazioni complesse, ma che è lungo da spiegare in poche  righe.

Fra gli scopi gruppo lavoro manifatturiero e sportello unico area fonderie Adaci sez. Piemonte e Valle d’Aosta, tenere rapporti diretti con mercati e   confrontarsi con operatori anche per avere una visione predittiva dei diversi settori.
Su questi ed altri argomenti sono a Vs. disposizione il Dr. Alberto Claudio Tremolada e il Dr. Massimo Acanfora sia al seguente link  https://www.adaci.it/sportelli/sportello-fonderie/ , sia all’indirizzo  sez.piemonte@adaci.it

 

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Fornitore offresi. La filiera della subfornitura in mostra.

ADACI – SEZIONE Piemonte e Valle d’Aosta

Fornitore offresi. La filiera della subfornitura in mostra.

Grande affluenza visitatori professionali al salone che si tiene dal 2009 ad Erba (CO) per una tre giorni di incontri con imprese subfornitrici settore meccanico.

Nell’ambito attività gruppo lavoro manifatturiero il Dr. Alberto Claudio Tremolada ( coordinatore del gruppo e responsabile sportello unico manifatturiero area fonderie Adaci sez. Piemonte e Valle d’Aosta ) con il supporto del Dr. Massimo Acanfora ( coordinatore gruppo ), hanno incontrato Aziende espositrici del Piemonte.

E’ emerso che capacità tecnica, flessibilità e qualità sono fattori distintivi comuni del loro “saper fare” riconosciuto ed apprezzato in tutto il mondo.

Ma l’evoluzione continua del mercato gli impone di focalizzare anche su altri pilastri:

  • innovazione incrementale
  • aggiornamento e formazione continua
  • business network
  • sinergie
  • internazionalizzazione

Pilastri che sono fra gli scopi Gruppo di Lavoro Manifatturiero Adaci sez. Piemonte e Valle d’Aosta.
Le Aziende incontrate hanno dimostrato interesse per i servizi ed opportunità che offre Adaci e, volendo sviluppare i rapporti, ci saranno altri incontri con loro.

Per maggiori informazioni oppure per fornire contributi scrivi ad Alberto Tremolada e Massimo Acanfora all’indirizzo sez.piemonte@adaci.it

 

ADACI Associazioni Italiana Acquisti e Supply Management

ADACI, con la delegazione Piemontese in visita a “Fornitore Offresi”

ADACI – SEZIONE Piemonte e Valle d’Aosta

ADACI, con la delegazione Piemontese in visita a “Fornitore Offresi”

Il racconto della nostra delegazione che ha partecipato all’evento.

Grande affluenza visitatori professionali al salone che si tiene dal 2009 ad Erba (CO) per una tre giorni di incontri con imprese subfornitrici settore meccanico.

Nell’ambito attività gruppo lavoro manifatturiero il Dr. Alberto Claudio Tremolada ( coordinatore del gruppo e responsabile sportello unico manifatturiero area fonderie Adaci sez. Piemonte e Valle d’Aosta ) con il supporto del Dr. Massimo Acanfora ( coordinatore gruppo ), hanno incontrato Aziende espositrici del Piemonte.

E’ emerso che capacità tecnica, flessibilità e qualità sono fattori distintivi comuni del loro “saper fare” riconosciuto ed apprezzato in tutto il mondo.

Ma l’evoluzione continua del mercato gli impone di focalizzare anche su altri pilastri:

  • innovazione incrementale
  • aggiornamento e formazione continua
  • business network
  • sinergie
  • internazionalizzazione

Pilastri che sono fra gli scopi Gruppo di Lavoro Manifatturiero Adaci sez. Piemonte e Valle d’Aosta.
Le Aziende incontrate hanno dimostrato interesse per i servizi ed opportunità che offre Adaci e, volendo sviluppare i rapporti, ci saranno altri incontri con loro.

Per maggiori informazioni oppure per fornire contributi scrivi ad Alberto Tremolada e Massimo Acanfora all’indirizzo sez.piemonte@adaci.it

 

GRUPPO di LAVORO MANUFATTURIERO Sez. Piemonte e Valle D’Aosta

ADACI – SEZIONE Piemonte e Valle d’Aosta

GRUPPO di LAVORO MANUFATTURIERO Sez. Piemonte e Valle D’Aosta

Il Gruppo è aperto a tutti i Soci della sezione e ai Soci nazionali che vorranno dare i loro contributi anche di esperienza per:

  • analisi e valutazioni tematiche/trend strategici
  • knowledge sharing
  • ipotesi lavoro
  • proposte in ambito istituzionale privato e pubblico
  • project work
  • tecniche per la supply chain

Un servizio ai soci per essere aggiornati, condividere, informarsi e accrescere il valore della professione.

Per maggiori informazioni e richieste ai coordinatori del gruppo Dr. Massimo Acanfora e Dr. Alberto Claudio Tremolada ( soci Adaci ) e-mail sez.piemonte@adaci.it oppure potete scrivere direttamente al ns. sportello, al seguente link: https://www.adaci.it/sportelli/sportello-fonderie/

 

 

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Dal Piemonte: un gruppo di lavoro dedicato al manifatturiero, ecco come opera.

Il Gruppo è aperto a tutti i Soci della sezione e ai Soci nazionali che vorranno dare i loro contributi anche di esperienza per:

  • analisi e valutazioni tematiche/trend strategici
  • knowledge sharing
  • ipotesi lavoro
  • proposte in ambito istituzionale privato e pubblico
  • project work
  • tecniche per la supply chain

Un servizio ai soci per essere aggiornati, condividere, informarsi e accrescere il valore della professione.

Per maggiori informazioni e richieste ai coordinatori del gruppo Dr. Massimo Acanfora e Dr. Alberto Claudio Tremolada ( soci Adaci ) e-mail sez.piemonte@adaci.it oppure potete scrivere direttamente al ns. sportello, al seguente link: https://www.adaci.it/sportelli/sportello-fonderie/

 

 

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Strumenti collaborativi Aziendali. La virtualizzazione per competere vincendo nei mercati fluidi.

ADACI – SEZIONE Piemonte e Valle d’Aosta

Strumenti collaborativi Aziendali. La virtualizzazione per competere vincendo nei mercati fluidi.

L’Azienda è un macro-sistema evoluto, fondamentali per la sua esistenza sono gli stakeholders e le tecnologie.
La teoria generale dei sistemi elaborata da Ludwig Von Bertalanffy ( è stato biologo ed epistemologo Austriaco ) ricorre al concetto matematico di interdipendenza tra variabili diverse, sulla base del quale esamina i rapporti che vengono a stabilirsi tra elementi diversi del sistema.
Sistema i cui elementi interagiscono reciprocamente, ogni elemento condiziona l’altro ed a sua volta è condizionato, ogni singolo elemento non va pertanto ricercato nell’elemento stesso quanto nel sistema di relazioni in cui esso è inserito.
La visione sistemica apre le porte a un nuovo modo di concepire l’azienda, in cui la qualità delle relazioni a tutti i livelli è l’elemento vincente per il successo dell’Azienda.
Relazioni che sono alla base dello scambio di conoscenze ed esperienze, che se condivise/gestite, fanno parte degli asset intangibili patrimonio fondamentale per l’Azienda.

La gestione della conoscenza o knowledge management costituisce una delle principali sfide, che è possibile portare avanti virtualizzando con il supporto dell’Ict.
Crm, Erp, Scm sono ormai solo una parte di quel più vasto eco-sistema virtuale dove i social network o community virtuali hanno assunto un ruolo strategico per le aziende.
Per informare, proporre, fidelizzare, coinvolgere e co-creare prodotti/servizi.
Luigi Paganetto (Facoltà di Economia Università di Roma Tor Vergata ) sostiene che le PMI attive online crescono molto più in fretta rispetto alle altre.

Il Cloud Computing, degli strumenti/sistemi collaborativi, è uno di quelli che consente a molte aziende manifatturiere che lo stanno utilizzando, di avere vantaggi.
Le reti di impresa sono uno strumento fondamentale e devono essere concepite non tanto come un’opportunità per ottenere benefici fiscali, ma come logica conseguenza di un progetto strategico condiviso tra più aziende che intendono:

affrontare i mercati internazionali con una maggiore efficacia
sfruttare economie di scala rispetto al sistema approvvigionamenti classico
sviluppare progetti di innovazione tecnologica difficilmente realizzabili autonomamente

In questo quadro, la rete di impresa appare una soluzione molto utile per superare i limiti strutturali, avere accesso a competenze tecniche e limitare allocazione risorse finanziarie e manageriali.
Anche l’adozione di strategie multicanali diventa un elemento cruciale per la sostenibilità del business model di un’azienda.
Un’impresa è chiamata a progettare un nuovo sistema di relazioni perfettamente integrato in cui canale fisico e i canali digitali coesistono per la generazione di un’esperienza multicanale attrattiva per gli stakeholders.
Il tema della multicanalità è rilevante anche nei contesti di tipo B2B, ove la relazione fornitore-cliente è da sempre più strutturata e complessa.
Le tecnologie digitali possono rappresentare un formidabile strumento per migliorare sia l’efficienza che l’efficacia della relazione di fornitura.
Attraverso l’implementazione di servizi web ( su pc, tablet e mobile ) è possibile stabilire una relazione continuativa multi-stakeholders, offrendo un servizio coerente con il fabbisogno del momento, di implementare in ambienti virtuali anche sofisticatissime rappresentazioni della funzionalità di componenti/prodotti.

L’avvento dei social network e la grande diffusione di smatphone rappresenta spazi di interazione integrato e nuove opportunità per le imprese nella prospettiva della progettazione di un’esperienza sempre più personalizzata.
Si può affermare che i sistemi informatici devono tenere conto della multicanalità, dove i confini tra mondo fisico e mondo virtuale sono sempre più sfumati.
Certamente si adatta bene a situazioni in cui i prodotti oggetto degli scambi sono semplici e il contesto di fornitura relativamente stabile.
Non è ancora possibile sostituire in toto gli incontri nel caso di contesti industriali più turbolenti, caratterizzati da una significativa dinamica tecnologica e da un quadro competitivo in forte evoluzione.
In questi casi, la possibilità/opportunità di realizzare attività di networking e scouting di alternative di fornitura/vendita in presenza è ancora insostituibile.
Il ruolo delle tecnologie digitali è quello di abilitare forme avanzate di gestione della relazione tra attori a diversi livelli della filiera.

E’ dimostrato che la collaborazione e condivisione fra gli stakeholders consente di poter sostenere la competizione a livello globale, creando una rete virtuale dove i singoli nodi interconnessi diventano massa critica flessibile/veloce per rispondere ai cambiamenti repentini dei mercati.

Per maggiori informazioni contatta Alberto Tremolada e Massimo Acanfora scrivendo a sez.piemonte@adaci.it

 

 

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La virtualizzazione per competere vincendo nei mercati fluidi, quali sono gli strumenti collaborativi?

ADACI – SEZIONE Piemonte e Valle d’Aosta

La virtualizzazione per competere vincendo nei mercati fluidi, quali sono gli strumenti collaborativi?

L’Azienda è un macro-sistema evoluto, fondamentali per la sua esistenza sono gli stakeholders e le tecnologie.
La teoria generale dei sistemi elaborata da Ludwig Von Bertalanffy ( è stato biologo ed epistemologo Austriaco ) ricorre al concetto matematico di interdipendenza tra variabili diverse, sulla base del quale esamina i rapporti che vengono a stabilirsi tra elementi diversi del sistema.
Sistema i cui elementi interagiscono reciprocamente, ogni elemento condiziona l’altro ed a sua volta è condizionato, ogni singolo elemento non va pertanto ricercato nell’elemento stesso quanto nel sistema di relazioni in cui esso è inserito.
La visione sistemica apre le porte a un nuovo modo di concepire l’azienda, in cui la qualità delle relazioni a tutti i livelli è l’elemento vincente per il successo dell’Azienda.
Relazioni che sono alla base dello scambio di conoscenze ed esperienze, che se condivise/gestite, fanno parte degli asset intangibili patrimonio fondamentale per l’Azienda.

La gestione della conoscenza o knowledge management costituisce una delle principali sfide, che è possibile portare avanti virtualizzando con il supporto dell’Ict.
Crm, Erp, Scm sono ormai solo una parte di quel più vasto eco-sistema virtuale dove i social network o community virtuali hanno assunto un ruolo strategico per le aziende.
Per informare, proporre, fidelizzare, coinvolgere e co-creare prodotti/servizi.
Luigi Paganetto (Facoltà di Economia Università di Roma Tor Vergata ) sostiene che le PMI attive online crescono molto più in fretta rispetto alle altre.

Il Cloud Computing, degli strumenti/sistemi collaborativi, è uno di quelli che consente a molte aziende manifatturiere che lo stanno utilizzando, di avere vantaggi.
Le reti di impresa sono uno strumento fondamentale e devono essere concepite non tanto come un’opportunità per ottenere benefici fiscali, ma come logica conseguenza di un progetto strategico condiviso tra più aziende che intendono:

affrontare i mercati internazionali con una maggiore efficacia
sfruttare economie di scala rispetto al sistema approvvigionamenti classico
sviluppare progetti di innovazione tecnologica difficilmente realizzabili autonomamente

In questo quadro, la rete di impresa appare una soluzione molto utile per superare i limiti strutturali, avere accesso a competenze tecniche e limitare allocazione risorse finanziarie e manageriali.
Anche l’adozione di strategie multicanali diventa un elemento cruciale per la sostenibilità del business model di un’azienda.
Un’impresa è chiamata a progettare un nuovo sistema di relazioni perfettamente integrato in cui canale fisico e i canali digitali coesistono per la generazione di un’esperienza multicanale attrattiva per gli stakeholders.
Il tema della multicanalità è rilevante anche nei contesti di tipo B2B, ove la relazione fornitore-cliente è da sempre più strutturata e complessa.
Le tecnologie digitali possono rappresentare un formidabile strumento per migliorare sia l’efficienza che l’efficacia della relazione di fornitura.
Attraverso l’implementazione di servizi web ( su pc, tablet e mobile ) è possibile stabilire una relazione continuativa multi-stakeholders, offrendo un servizio coerente con il fabbisogno del momento, di implementare in ambienti virtuali anche sofisticatissime rappresentazioni della funzionalità di componenti/prodotti.

L’avvento dei social network e la grande diffusione di smatphone rappresenta spazi di interazione integrato e nuove opportunità per le imprese nella prospettiva della progettazione di un’esperienza sempre più personalizzata.
Si può affermare che i sistemi informatici devono tenere conto della multicanalità, dove i confini tra mondo fisico e mondo virtuale sono sempre più sfumati.
Certamente si adatta bene a situazioni in cui i prodotti oggetto degli scambi sono semplici e il contesto di fornitura relativamente stabile.
Non è ancora possibile sostituire in toto gli incontri nel caso di contesti industriali più turbolenti, caratterizzati da una significativa dinamica tecnologica e da un quadro competitivo in forte evoluzione.
In questi casi, la possibilità/opportunità di realizzare attività di networking e scouting di alternative di fornitura/vendita in presenza è ancora insostituibile.
Il ruolo delle tecnologie digitali è quello di abilitare forme avanzate di gestione della relazione tra attori a diversi livelli della filiera.

E’ dimostrato che la collaborazione e condivisione fra gli stakeholders consente di poter sostenere la competizione a livello globale, creando una rete virtuale dove i singoli nodi interconnessi diventano massa critica flessibile/veloce per rispondere ai cambiamenti repentini dei mercati.

 

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Nasce lo Sportello Unico Manifatturiero Area Fonderie Sez. Piemonte e Valle D’Aosta

Dal 29 gennaio 2018 sarà attivo lo sportello unico manifatturiero area fonderie
Tutti i soci della sezione e nazionali potranno rivolgersi allo sportello per:

Fusioni – prototipi e particolari
leghe acciaio, alluminio e ghisa

Tecnologie produttive
terra, sabbia/resina, conchiglia, pressofusione, stampaggio, 3D printing

e richiedere:

analisi e valutazione nuovi progetti ed ottimizzazione particolari già in produzione
( riduzione costi – lead time – stock – aumento livello qualitativo/servizio ecc. )
alternative come materiali e processi produttivi
re-design
risoluzione problematiche qualitative/tecniche fusioni e particolari
supporto audit e valutazione performance fornitori ( esistenti e nuovi )
supporto per scouting alternative fornitura
formazione tecnica su materiali e tecnologie

Le richieste prese in carico riceveranno una prima risposta entro 48 ore in base alla complessità di analisi/valutazione necessarie.
Il vantaggio di poter contare su un servizio ai soci svincolato dalla specificità produttiva Vostro fornitore è la migliore garanzia.
Per maggiori informazioni e richieste al responsabile sportello Dr. Alberto Claudio Tremolada
( socio Adaci ed esperto settore ) compila il form presente alla seguente pagina:

https://www.adaci.it/sportelli/sportello-fonderie/

ADACI Associazioni Italiana Acquisti e Supply Management

Il valore reale dell’Azienda evoluzione da capital value a intangibles value. Per competere meglio sui mercati e conseguire i target aziendali.

ADACI – SEZIONE Piemonte e Valle d’Aosta

Il valore reale dell’Azienda evoluzione da capital value a intangibles value. Per competere meglio sui mercati e conseguire i target aziendali.

La misurazione del valore può essere data dal mercato ( market value ) o essere soggettiva ( intangible value ) ed è quest’ultimo quello più difficile da misurare.
Per la misurazione del valore intangibile si potrebbe partire dai core values, ovvero dal sistema di idee ( knowledge ), attività e attributi ( capabilities ) considerati importanti nel formare l’azione dell’impresa in genere.

Azioni che si trovano formalmente nello statement of core values, la dichiarazione del sistema di valori propri dell’impresa.

L’Azienda è parte di un eco-sistema meglio conosciuto come catena del valore ( value chain ). Un modello che permette di descrivere la struttura di una organizzazione come un insieme limitato di processi.

Teorizzata da Michael Porter nel 1985 nel suo best-seller “Competitive Advantage: Creating and Sustaining Superior Performance”: la catena del valore è l’insieme delle attività necessarie per produrre e commercializzare beni e servizi. Gli asset intangibili non descrivono l’insieme di beni immateriali di un’Azienda ma, piuttosto, una serie di risorse non facilmente traducibili in termini finanziari.

Negli asset intangibili di un’organizzazione possiamo comprendere:

Capitale Umano
inteso come le conoscenze, le abilità e le esperienze delle persone e può essere strettamente individuale ma anche dell’organizzazione

Capitale Organizzativo
l’insieme di conoscenze che rimangono all’impresa

Capitale Relazionale Esterno
rappresentato dal valore dei rapporti con la clientela, con i fornitori, con i business partner, con i centri di ricerca & sviluppo

Capitale Sociale
la fiducia prodotta dalla socialità, le interazioni sociali e le istituzioni formali create dalla socialità

Proprietà Intellettuale
che comprende i brevetti, i marchi registrati e i diritti di copyright in possesso dell’azienda

La continuità aziendale è fondamentale per gli equilibri socio-economici della comunità in un mondo sempre più competitivo, fluido e glocalizzato ( come lo definisce Zygmunt Bauman sociologo polacco ). La competizione globale ha reso i mercati più liquidi e come scrive Zygmunt Bauman, noto sociologo e filosofo britannico nell’introduzione del suo libro Vita Liquida ( ediz. Laterza 2006 ), le “situazioni in cui agiscono gli uomini si modificano prima che i loro modi di agire riescano a consolidarsi in abitudini e procedure”.

Diventa difficile poter dominare i cambiamenti repentini degli scenari mondiali dovuti a cambi di governo, rivoluzioni sociali, crisi internazionali, default finanziari, eventi naturali, competitorship aggregative ( esempi sono Apple, Google e Oracle diventati player plurisettoriali in competizione con i loro fornitori e Clienti ).
In tempi di crisi la riduzione dei prezzi, dei lead time, degli stock e l’allungamento dei pagamenti sono fattori che non fanno la differenza, se ottenuti al di fuori di una strategia complessiva.

Il marketing ( compreso quello di acquisto ) è uno dei key pillars del sistema che Philip Kotler, in Marketing Decision-Making impostando lo studio da un punto di vista manageriale, fa evolvere da funzione aziendale a processo di gestione dell’impresa. Deflazione, cali produzione, stretta creditizia, sofferenza nei pagamenti, fallimenti e concordati preventivi sono mine vaganti per la sopravvivenza delle Aziende.

Poter contare su Clienti e fornitori affidabili è decisivo soprattutto se si opera in mercati complessi, competitivi, globalizzati dove è forte la concorrenza anche per gli acquisti. Sulla base di tali premesse un numero crescente di Aziende hanno compreso che necessita un cambio di paradigma, aumentando l’effort non solo sul fronte riduzione prezzi, lead time, stock e allungamento dei pagamenti ma anche per una:

• Standardizzazione dei prodotti e servizi
• Riduzione fonti di approvvigionamento
• Comakership con i propri Clienti e fornitori
• Outsoursing diretto forniture non strategiche
• E-Soursing tramite centrali o portali d’acquisto

Evoluzione che in una visione organicistica dell’impresa con strategie sempre più emergenti ( come teorizza Henry Mintzberg accademico canadese ), evidenzia come il marketing d’acquisto abbia assunto importanza fondamentale e consente alle aziende di:

• Minimizzare i potenziali trade-off negli approvvigionamenti
• Cogliere tutte le opportunità offerte dai mercati di fornitura
• Razionalizzare e liberare risorse
• Acquisire vantaggi competitivi per il raggiungimento degli obiettivi di business

La moderna impresa o istituzione per essere vincente deve ndividuare i suoi punti di forza/debolezza “ascoltando la voce” dei mercati.

Le politiche di approvvigionamento e vendita obiettivi target interdipendenti.

Le molteplici relazioni di fornitura e vendita che un’impresa deve gestire possono essere classificate sulla base di due dimensioni:

la sostituibilità misurata anche dal grado di reperibilità del materiale sul mercato;
l’importanza relativa del materiale all’interno del prodotto finito in cui sarà incorporato – misurata, ad esempio, dal contributo alla formazione del prezzo finale di scambi

Dimensioni che si possono declinare in 4 punti:

1 Per materiali ad alta reperibilità e bassa importanza non si pongono problemi di
approvvigionamento. Si tratta di acquisti marginali, che possono essere gestiti con le tradizionali logiche della contrattazione sul prezzo

2 Per materiali ad alta reperibilità, ma ad elevata importanza, è possibile gestire gli
approvvigionamenti cercando di sfruttare la competizione tra i fornitori, con l’obiettivo
di ottenere sensibili vantaggi dal lato dei costi (effetto “leva”)

3 Qualora siano basse sia la reperibilità che l’importanza, l’enfasi maggiore va posta
sulla stabilità dei flussi di approvvigionamento nel lungo periodo, poiché la disponibilità del materiale è più importante del suo costo

4 I problemi più seri si pongono con riferimento agli acquisti che presentano
contemporaneamente le caratteristiche dell’alta importanza e della bassa reperibilità. Da un lato, l’elevato valore dell’acquisto induce l’acquirente ad enfatizzare la dimensione dell’efficienza, cioè della minimizzazione dei costi; dall’altro lato, la scarsa reperibilità e l’elevata importanza del materiale in termini di impatto differenziante sul prodotto finale, portano ad enfatizzare la stabilità del rapporto. Si pone quindi un vero e proprio dilemma tra stabilità della relazione ed efficienza, che condiziona pesantemente le scelte operative.

La scelta da parte dei responsabili acquisti si distingue in due opzioni fondamentali:

  • fornitura unica (single-sourcing);
  • fornitura multipla (multiple-sourcing);

Politiche di fornitura unica

l’acquirente mantiene rapporti esclusivi o preferenziali con un solo fornitore per ogni codice d’acquisto, vincolo tra le parti che può sancito formalmente con un contratto.
Il rifornimento unico può essere interpretato come il primo passo nella direzione della integrazione operativa tra acquirente e fornitore.
Una scelta di single-sourcing è di solito apprezzata dal fornitore, il quale può assicurarsi una maggiore stabilità di rapporto, una minore incertezza sui volumi di vendita, un’uso più stabile e completo della propria capacità produttiva e forza lavoro, un’uso più finalizzato delle risorse investite nelle attività di R&S e di innovazione di prodotto, l’assistenza tecnica e finanziaria dell’acquirente. Sovente, poi, un rapporto esclusivo con un’importante acquirente ha un impatto positivo sull’immagine e reputazione del fornitore. Lo svantaggio da pagare è costituito dalla riduzione del numero dei clienti (al limite il cliente è unico se l’esclusiva è assoluta).
Il vincolo di fornitura impedisce all’acquirente, inoltre, di accedere rapidamente agli sviluppi tecnologici realizzati sul mercato di fornitura

Politiche di fornitura multipla

La preferenza per la fornitura multipla è speso giustificata da considerazioni strategiche.
Il frazionamento degli acquisti tra molti fornitori consente infatti di ridurre il grado di dipendenza da ogni singolo fornitore, limitandone così il potere contrattuale.
Ma anche il rifornimento multiplo non è privo di svantaggi.
Il ricorso a forniture multiple può essere interpretato come l’evidenza di un ridotto impegno dell’acquirente nella relazione, il che non incoraggia gli investimenti e la collaborazione del fornitore.

La scelta tra single e multiple-sourcing può fondarsi su una valutazione comparata dei
rispettivi costi, suddivisi nelle seguenti categorie:

costi di avvio della relazione (set-up)
sono costituiti dalle spese che si sostiene per dar corso ad una relazione di scambio (selezione, valutazione, omologazione, certificazione, progettazione comune);

costi di rottura della relazione (switching costs)
sono i nuovi costi di set-up che dovranno essere sostenuti per sostituire il fornitore;

costi di coordinamento (trading costs)
sono costi variabili legati ai processi di coordinamento, comunicazione e decisione necessari alla gestione efficiente della relazione. Essi includono i costi amministrativi di ordinazione e ricevimento dei materiali, i costi di controllo della qualità, i costi (eventuali) di esecuzione giudiziale od extra-giudiziale del contratto, i costi di negoziazione delle modificazioni ed
integrazioni contrattuali;

costi di competitività (competitiveness costs)
corrispondono alle mancate o ridotte vendite e ai minori prezzi di vendita sopportati dall’acquirente a causa di forniture non soddisfacenti (in termini di prezzo, livello qualitativo, puntualità, affidabilità, tempestività delle consegne, sforzo innovativo);

Come disse Kaoru Ishikawa ( è stato professore universitario e influente innovatore della gestione qualità ): “Le aziende esistono all’interno di una società per soddisfare le persone che appartengono a quella società”; uno dei requisiti e obiettivo principale dei Sistemi Gestione Qualità ( fra cui le iso 9001 ) è la capacità di soddisfazione dei bisogni di tutti gli stakeholders.

Articolo a cura del Dr. Alberto Claudio Tremolada
Socio ADACI (www.adaci.it) e Manager Metatech Group ( fonderie e lavorazioni meccaniche http://www.metatechgroup.com )

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