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MISE: pubblicati i bandi per la valorizzazione brevetti, marchi e per il trasferimento tecnologico

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato cinque bandi per la valorizzazione di brevetti, marchi, disegni e per il trasferimento tecnologico delle attività di ricerca e sviluppo. Le risorse finanziarie stanziate ammontano a circa 50 milioni di euro.

Le micro, piccole e medie imprese potranno presentare la richiesta di accesso agli incentivi per l’acquisto di servizi, fino all’esaurimento delle risorse, a partire:

  • dal 30 gennaio 2020 per le domande relative al bando Brevetti+, a cui sono destinati 21,8 milioni di euro, gestiti da Invitalia;
  • dal 27 febbraio 2020 per le domande relative al bando Disegni+, a cui sono destinati 13 milioni di euro, gestiti da Unioncamere;
  • dal 30 marzo 2020 per le domande relative al bando Marchi+, a cui sono destinati 3,5 milioni di euro, gestiti da Unioncamere.

Le Università e gli enti pubblici di ricerca potranno, invece, presentare richiesta di accesso agli incentivi per finanziare progetti a partire:

  • dal 16 dicembre 2019 al 14 febbraio 2020 per progetti di potenziamento degli Uffici di trasferimento tecnologico (UTT), a cui sono destinati 7 milioni di euro, gestiti direttamente dalla Direzione Generale dell’UIBM del MISE;
  • dal 13 gennaio 2020 al 27 febbraio 2020 per progetti Proof of Concept (PoC) destinati alla valorizzazione dei brevetti, a cui sono destinati 5,3 milioni di euro, gestiti da Invitalia.

Per informazioni sui bandi, richieste di assistenza sull’accesso e compilazione delle domande è possibile contattare lo Sportello Marchi e Brevetti ADACI al seguente link: http://bit.ly/2Ri4lAA

Progetto The Buyer: prosegue il percorso all’istituto Paolini Cassiano di Imola

Prosegue anche nel 2020 con grande soddisfazione il progetto THE BUYER in Emilia Romagna.

Sabato 1 febbraio i consiglieri ADACI della Sezione Emilia Romagna e Marche saranno in aula all’istituto Paolini Cassiano di Imola a raccontare a  90 ragazzi delle quarte  superiori cosa significa comprare e come prepararsi a farlo.

L’incontro tra le professionalità del mondo del lavoro e le nostre nuove generazioni è un importante passo per la preparazione dei Buyer del futuro e ADACI dedica a questo attenzione e energie grazie allo spirito di servizio associativo dei propri membri e amici.

 

Guarda le foto della giornata

   

 

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Partecipa alla survey “Investimenti, Soluzioni e Metodologie nel Procurement” promossa da IKN

Partecipa alla survey “Investimenti, Soluzioni e Metodologie nel Procurement” promossa da IKN in collaborazione con ADACI: i primi 30 che completeranno il sondaggio riceveranno un FREE PASS per la nuova edizione di Procurement Forum che avrà luogo il prossimo 19 febbraio 2020 presso il Centro Congressi NH Milanofiori (Assago, MI).

I risultati verranno presentati durante la giornata di convegno.

Compila la survey a questo link: https://forms.gle/xLChyt7nhMdiuwqH8

Grazie della collaborazione!

 

Programma dell’evento

Per maggiori informazioni: informazione@adaci.it oppure visita il sito della 3° edizione del Procurement Forum

Liquid Procurement Training

LIQUID PROCUREMENT TRAINING – 6 giornate in 6 location

Un percorso formativo itinerante in imprese di eccellenza. Per approfondire modelli e strumenti d’avanguardia attraverso il confronto con i protagonisti aziendali. 

“Liquido” per le competenze tecniche, gestionali, professionali e relazionali che si combinano ed integrano con nuove competenze digitali per trasferire in modalità diretta contenuti e saperi.

FOCUS SU ACQUISTI, LOGISTICA E SUPPLY CHAIN

Un itinerario formativo focalizzato sulle soluzioni del presente, implementate dalle funzioni acquisti, logistica e/o supply chain management.

PERCORSO ITINERANTE PRESSO LE SEDI DELLE IMPRESE

Sei incontri ospiti di aziende protagoniste dell’eccellenza italiana.

TESTIMONIAL AZIENDALI E FORMATORI DI ESPERIENZA

Ogni giornata è dedicata ad un tema del supply management, discusso e condiviso con manager e imprenditori dell’azienda ospitante e formatori di esperienza, così da offrire un qualificato mix di teoria e pratica.

CONFRONTO TRA PROFESSIONISTI

Il percorso Liquid Procurement Training è associato alla proposta “CPO Lounge ADACI”, una modalità di confronto diretto tra i responsabili della funzione acquisti.

Obiettivi

Prendere parte ad incontri fra professionisti al fine di confrontarsi sull’introduzione e sull’uso quotidiano di modelli e strumenti è individuare modalità per migliorare la performance della propria azienda in un contesto stimolante di crescita condivisa.

A chi si rivolge

– Executive, imprenditori e professionisti degli acquisti, della logistica e della supply chain

– Junior di talento interessati ad accelerare il loro percorso esperienziale

– Professionisti di altri dipartimenti aziendali che desiderino sperimentare nuove soluzioni e apprendere dal confronto.

Per visualizzare il PROGRAMMA INCONTRI 2020 clicca qui: 

Liquid Procurement Training

 

 

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La rilevanza della conoscenza dei trend di prezzo nella preparazione tecnica alla trattativa d’acquisto

È ormai acclarato come solo una adeguata e approfondita preparazione preliminare consente di condurre e concludere proficuamente una trattativa d’acquisto. I pilastri di un buon avvicinamento all’evento negoziale sono quattro:

 

Il fornitore Informazioni sul suo status commerciale ed economico finanziario, sul suo workload, sulla sua rilevanza verso cliente e sulla rilevanza del cliente verso il fornitore, rischiosità del fornitore
La fornitura Volumi e valori economici degli acquisti pregressi, attuali e pianificati, verifica dei contenuti della specifica tecnica, breakdown del prezzo, costo totale di fornitura
Il processo di acquisto Riesame del percorso di gara: fornitori interpellati, offerte valide pervenute, modalità di comparazione (soprattutto quando vi siano progetti tecnici differenziati), eventuali rilanci
Il mercato Posizionamento del gruppo merce del fornitore, sua eventuale esclusività, eventuali vincoli tecnici, geografici o logistici. Analisi della situazione della domanda e dell’offerta. Analisi del trend dei prezzi

 

Dunque l’analisi del trend dei prezzi, insieme alla situazione della domanda e dell’offerta dello specifico settore merceologico, sono elementi la cui conoscenza è chiave per il buyer che si approccia a una trattativa, soprattutto se si tratta di trattativa volta all’aggiudicazione di un contratto complesso ed economicamente rilevante.

 

È infatti ovvio che in momento di mercato ben popolato da fornitori in concorrenza tra loro, con eccesso di offerta e dunque con prezzi tendenzialmente in discesa il buyer avrà l’opportunità di applicare tecniche di trattativa “push” senza correre soverchi rischi, se il fornitore si ritirasse è probabilmente possibile la facile sostituzione con un concorrente. Al polo opposto, in mercati di natura oligopolistica, durante fasi di eccesso di domanda, il buyer è costretto a gestire la trattativa utilizzando metodologie contrattuali e comunicazionali finalizzate in primo luogo alla certezza di avere la disponibilità del bene/servizio necessario e di evitare l’interruzione della fornitura. In entrambi questi casi limite dati certi, affidabili e aggiornati sull’andamento dei prezzi sono preziosi per progettare al meglio la trattativa.

 

La corretta applicazione dello strumento del breakdown del prezzo permette di avere lo spaccato dettagliato di tutte le componenti tangibili e intangibili, dirette e indirette del bene/servizio da acquistare. La conoscenza del trend pregresso dei prezzi e delle previsioni andamentali delle componenti del prezzo è decisiva per consentire al buyer di modulare correttamente il pricing contrattuale. In presenza di una componente (p.es materia prima, noli marittimi, forza lavoro) per la quale è prevedibile nel tempo una oscillazione del prezzo sarà cura del buyer inserire una clausola di variabilità prezzo correttamente legata al peso effettivo della componente. Anche in questo caso il possesso di uno strumento in grado di refertare la situazione reale dell’andamento dei prezzi è determinante. Il breakdown del prezzo è personale per ogni singolo fornitore (p.es in quanto le Spese Generali sono diverse da azienda ad azienda e in quanto la capacità contrattuale dei fornitori presso i loro fornitori è altrettanto diversificata) e permette di valutare con esattezza la dinamica dei costi di ciascun singolo fornitore. Al proposito l’applicazione dei modelli di Should Cost potrebbe essere estremamente utile.

 

L’importanza delle informazioni sui prezzi e della loro condivisione

Grande attenzione deve essere posta nella definizione della fonte informativa dei prezzi di mercato, essa deve essere accreditata, affidabile e riconosciuta, solo in questo modo i suoi output saranno accettati dal fornitore. Il dato-prezzo deve infatti essere condiviso, poiché solo in questo modo può divenire un elemento del contratto finale. La condivisione delle variazioni di prezzo è infatti problematica, non tanto per la mancanza di informazioni, quanto per il tenore conflittuale che esse hanno in una trattativa e per l’asimmetria informativa esistente tra fornitore e il buyer. Si osservi che in generale quasi sempre il fornitore, non fosse altro per la sua maggiore specializzazione dispone di maggiori informazioni sul mercato del proprio prodotto rispetto a quella disponibili dall’azienda cliente. Una delle soluzioni a questo gap di competenza informativa è la creazione del sistema di Category Management dove ogni singolo Category si specializza fortemente sul proprio gruppo merce e progressivamente raggiunge lo stesso livello di capacità informativa dei suoi fornitori. Ma questa è una soluzione che risulta economicamente efficiente solo oltre una certa soglia dimensionale dell’azienda. (Al proposito si consideri l’articolo “Il Buyer e il Category Manager”).

 

L’accordo tra Adaci Formanagement e StudiaBo per la condivisione delle informazioni sui prezzi  Pricepedia

Al fine di fornire ai Soci ADACI un sistema informativo in grado di monitorare il trend dei prezzi delle categorie merceologiche trattate, Adaci Formanagement ha stipulato un accordo con StudiaBo che consente agli stessi un accesso al servizio Pricepedia a tariffe agevolate.

Di seguito viene riportata una tabella contenente le tariffe:

TIPOLOGIA DI SERVIZIO TARIFFA PRICEPEDIA SCONTO SOCI ADACI TARIFFA SOCI ADACI
Accesso ai dati di una famiglia merceologica 250,00 € + IVA 40% 150,00€ + IVA
Accesso a tutti i dati pubblicati 700,00 € + IVA 40% 420,00€  +IVA

 

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ADACI segnala l’evento del Cluster Fabbrica Intelligente “L’ecosistema dell’innovazione tecnologica nel settore manifatturiero di fronte alle sfide del mercato globale” – 27 gennaio 2020

ADACI segnala l’evento del Cluster Fabbrica Intelligente di lunedì 27 gennaio 2020 dalle 9:30 alle 13:00 presso il Politecnico di Milano – BL28 Aula Carassa e Dadda (Via Lambruschini 4, Milano).

A sette anni dalla istituzione del Cluster Tecnologico Nazionale Fabbrica Intelligente (CFI) è il momento di entrare in profondità nell’ecosistema collaborativo scientifico della trasformazione digitale del manifatturiero nazionale.

Oggi – anche in vista del nuovo programma quadro Horizon Europe – questo ecosistema necessita di un processo logico e progressivo che, sostenuto dalle esperienze industriali di avanguardia come i Lighthouse, si allarghi a una platea più vasta di fabbriche, con particolare riguardo al versante delle PMI.

Attraverso l’evento “L’ecosistema dell’innovazione tecnologica nel settore manifatturiero di fronte alle sfide del mercato globale” il CFI intende promuovere operativamente la costruzione del processo, raccogliendo le esigenze delle aziende e le opportunità di collaborazione degli stakeholder presenti.

La partecipazione all’evento è gratuita.

Per iscriverti all’evento, clicca qui. Nel pomeriggio, dalle 14:30 alle 17:30, si svolgeranno i lavori dei Gruppi Tematici Tecnico-Scientifici. I soci di Fabbrica Intelligente e gli esperti avranno la possibilità di contribuire all’aggiornamento della Roadmap del Cluster Fabbrica Intelligente.

Scarica il programma

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Approfondimento dello Sportello Legale ADACI: la nozione di “gruppo societario”

L’argomento che lo Sportello Legale ADACI vuole sottoporre all’attenzione degli associati questo mese è la nozione di gruppo societario e le possibili conseguenze sull’autonomia delle singole società che ne fanno parte.

Secondo giurisprudenza costante (tra le tante Corte di Cassazione, Sezione L civile Sentenza 31 luglio 2017, n. 19023) il collegamento economico-funzionale tra imprese gestite da società di un medesimo gruppo non comporta il venir meno dell’autonomia delle singole società,  a meno che non vi sia una simulazione in frode alla legge del frazionamento di un’unica attività fra vari soggetti.

Sotto l’aspetto strettamente giuslavoristico, dunque, è necessario verificare, in tali ipotesi, quale sia la sorte del rapporto di lavoro dei dipendenti delle singole società facenti parte del gruppo.

Infatti, è possibile ravvisare un unico centro di imputazione del rapporto di lavoro –ovvero la contitolarità dello stesso delle varie società, nonostante la formale assunzione da parte di una sola- attraverso la verifica dell’esistenza dei seguenti requisiti: a) unicità della struttura organizzativa e produttiva; b) integrazione tra le attività esercitate dalle varie imprese del gruppo ed il correlativo interesse comune; c) coordinamento tecnico e amministrativo-finanziario tale da individuare un unico soggetto direttivo che faccia confluire le diverse attività delle singole imprese verso uno scopo comune; d) utilizzazione contemporanea della prestazione lavorativa da parte delle varie società titolari delle distinte imprese, nel senso che la stessa sia svolta in modo indifferenziato e contemporaneamente in favore dei vari imprenditori.

Pertanto, in caso di accertamento da parte del giudice di un unico centro di imputazione del rapporto di lavoro, il dipendente di una singola società potrà far valere i propri diritti anche nei confronti di chi non è suo formale datore di lavoro.

Per maggiori informazioni puoi contattare direttamente lo Sportello Legale ADACI al seguente indirizzo: http://bit.ly/2tI8Jzo

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Come si definisce una “CAR LIST”? Ne parliamo nell’articolo dello Sportello Fleet Management ADACI

La Car List: il mese scorso abbiamo toccato brevemente una parte della car list.

Non volevo approfondire troppo l’aspetto della scelta dei veicoli perché c’era in atto il delineamento della legge di bilancio 2020 dove abbiamo sentito di tutto e di più sulla tassa sui veicoli aziendali.

Per fortuna è uscita la notizia che il governo ha fatto parzialmente marcia indietro. Tornerò nel prossimo articolo con dettagli in merito alla legge di bilancio. Intanto troverete le mie considerazioni.

Da Fleet Manager, non dobbiamo dare un assegno in bianco ai nostri utenti per “farli contenti”. Che i nostri utenti pagano il fringe benefit o meno, il fatto di avere un veicolo aziendale è un vantaggio non da poco per il dipendente.

Dobbiamo comunque, come dicevo nell’articolo precedente, pensare alla generazione Greta.

Ci sono diversi modi di approcciare la definizione di una carlist.

Ci sono aziende che hanno da parte di casa madre all’estero un obbligo di scegliere macchine che hanno un basso tasso di CO². E per di più devono dare il reporting annuale di quanto è sceso il carbon footprint della filiale italiana grazie alla nuova lista.

Per chi ha una rappresentanza di sindacati molto presente in azienda, è bene confrontarsi con loro. Sentire un po’ a cosa sono aperti e in che modo potete riuscire a farli accettare una lista ragionevole.

La mia esperienza mi ha imparato che era meglio confrontarmi con loro per l’allestimento dei veicoli commerciali. Perché alla fine, erano i tecnici che dovevano girare 40 ore a settimane in questi furgoni per far fatturare l’azienda. Quindi era necessario che i tecnici fossero contenti del loro mezzo che alle fine era anche un loro strumento di lavoro.

In linea di massima sono contraria ad una lista aperta con un budget a veicolo a secondo della fascia di appartenenza. Il motivo è abbastanza semplice. Se un’azienda si limita ad un paio di case auto, si ha più forza di negoziazione.

Essere Fleet Manager significa anche negoziare con le case auto. Non c’è nessuno che vi vieta di andare a negoziare con le case auto. Dopo di che andrete a chiedere che il vostro sconto venga presa in considerazione nel calcolo dell’importo del canone di noleggio, per chi ha le auto a noleggio lungo termine. Per chi ha le auto di proprietà, beh, mi sembra ovvio il beneficio.

Un altro passaggio importante è di avere la benedizione della direzione generale. La macchina può essere un fattore importante per attirare talenti. Ma non deve esserlo troppo. Ho visto troppe volte che alle persone a chi era concesso un’eccezione nella scelta del veicolo, che questa persona non sarebbe rimasta a lungo in azienda. E quando questa persona se ne va, non si riesce più a riassegnare il veicolo, specialmente quando è di colore giallo canarino (per modo di dire).

L’importanza nella scelta dei veicoli oggi, oltre al CO², sono sicuramente gli ADAS, ovvero le assistenze alla guida. La loro efficacia non è più da dimostrare. Sicuramente, le macchine sono sempre più sicure. C’è comunque da stare attenti. Perché ad avere troppi assistenti alla guida, ci si dimentica dei propri istinti e competenze alla guida. Questo lo passiamo lasciare quando arriveranno le macchine a guida autonoma, domani… forse…

Rimango ovviamente sempre aperta a critiche/considerazioni/domande su questo argomento, contattami attraverso lo Sportello Fleet Management di ADACI al seguente link: http://bit.ly/36EIBUC

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Lo Sportello Legale ADACI chiarisce meglio l’istituto del “WHISTLEBLOWING”

In materia di strumenti giuridici contro la corruzione e le irregolarità del lavoro, ha recentemente trovato spazio nel nostro ordinamento il cosiddetto istituto del whistleblowing, vale a dire un sistema di regolamentazione volto a favorire la segnalazione di illeciti da parte dei dipendenti appartenenti ad amministrazioni sia pubbliche che private.

L’istituto del whistleblowing è uno strumento giuridico concepito per tutelare i lavoratori e permettere di segnalare illeciti presenti all’interno della struttura di appartenenza ai soggetti incaricati (es. Autorità Nazionale Anticorruzione e relativi responsabili all’interno della propria organizzazione, autorità giudiziarie, Corte dei Conti, etc.).

Per questo motivo, al fine di una migliore applicazione dello strumento, il legislatore non ha predisposto con la legge n. 179/2017 una tassativa lista di irregolarità alle quali attenersi, ma si è limitato ad indicare in modo generico una serie di situazioni tipiche; in riferimento a quest’ultime possiamo per esempio citare frodi, danni all’organizzazione o arrecati da essa, false comunicazioni, pericoli sul luogo di lavoro, elusione delle norme sulla sicurezza del lavoro, danni ambientali, minacce alla salute o alla persona, corruzione, concussione, operazioni finanziarie irregolari negligenze mediche, etc.

Attraverso l’istituto del whistleblowing, prima con l’entrata in vigore della legge n. 190/2012 per il settore pubblico e poi in modo più ampio con la legge n. 179/2017, viene adottato in Italia un sistema di prevenzione e di lotta ai fenomeni di corruzione sul posto di lavoro, che si adopera per tutelare i lavoratori che segnalano tali irregolarità (c.d. whistleblower) su due fronti: da una parte con la garanzia della riservatezza in fase di segnalazione dell’illecito, mentre dall’altra con una tutela volta ad evitare ogni forma di ripercussione nei confronti dei dipendenti.

Dunque, garantendo una valida protezione in favore dei whistleblower si andrà ad incentivare e a combattere l’omertà dovuta alla paura di possibili ripercussioni sulla sfera personale dei dipendenti presso il luogo di lavoro. Per meglio specificare, il lavoratore che si trovi intenzionato a segnalare e riferire eventuali illeciti commessi o pianificati da parte dell’impresa (o dei suoi membri) si sentirà maggiormente incentivato a cooperare con gli enti predisposti se verrà completamente tutelato da potenziali ripercussioni; per questo motivo, le norme in materia di whistleblowing prevedono appunto il divieto di licenziamento, demansionamento, sanzionamento, trasferimento o assoggettamento a qualunque forma di ritorsione in risposta alla segnalazione ricevuta.

Per maggiori informazioni puoi contattare direttamente lo Sportello Legale ADACI al seguente indirizzo: http://bit.ly/2tI8Jzo

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QUESTIONI DOGANALI: PROBLEMATICHE RELATIVE ALLE MISURE DI SALVAGUARDIA DEFINITIVE SU ALCUNI PRODOTTI SIDERURGICI

 

Con l’attuazione del Regolamento (UE) 2019/159, la Commissione europea ha imposto misure di salvaguardia definitive su alcuni prodotti siderurgici; per i fogli rivestiti di metallo la relativa categoria 4 è stata suddivisa in due diverse sottocategorie, a cui sono stati riservati distinti contingenti tariffari:

  • 4A – altri prodotti standard
  • 4B – prodotti realizzati appositamente per l’industria automobilistica, basati su specifiche precise e soggetti a contratti a lungo termine

Al termine del procedimento di riesame delle misure già adottate, il Reg. di esecuzione (UE) n. 2019/1590 della Commissione del 26 settembre 2019  ha  previsto, a decorrere dal 1° ottobre 2019, che i prodotti siderurgici che rientrano nella categoria 4B e che sono di fatto utilizzati per la produzione di parti automobilistiche, siano esentati dal dazio (25%) se vincolati al regime di uso finale cui all’art. 254 di regolamento (UE) n. 952/2013 (CDU).

La procedura si presenta particolarmente complessa comportando la necessità di:

  1. presentare all’Ufficio doganale competente una domanda per il regime di “uso finale” fornendo, tra le altre, le indicazioni che permettono di rilevare che l’acciaio importato è utilizzato per la produzione di componenti per l’industria automobilistica
  2. disporre di un’autorizzazione per una garanzia globale rilasciata dall’Ufficio doganale a copertura dei diritti doganali gravanti sui prodotti importati
  3. avere una polizza assicurativa o garanzia bancaria a copertura dei diritti gravanti per l’intero periodo di trasformazione
  4. mantenere adeguate registrazioni per tenere traccia degli spostamenti e delle lavorazioni delle merci
  5. trasferire, nel caso di trasformazione realizzata da altri operatori a questi ultimi, i diritti e gli obblighi del regime in modo parziale o totale
  6. presentare un conto di appuramento all’ufficio doganale competente, al termine della trasformazione, per dimostrare la destinazione finale del prodotto ammesso al regime e attendere il rilascio della garanzia impegnata
  7. sottoporsi ai controlli degli Uffici delle dogane in qualsiasi momento per accertare la corretta gestione del regime

 

Per le attività realizzate all’esterno dell’azienda del titolare del regime di uso finale è richiesta la collaborazione delle aziende trasformatrici o destinatarie interessate, perché tutti o parte degli adempimenti sopra indicati devono essere assunti dalle stesse, previa accettazione.

 

La Commissione europea ha ammesso anche la possibilità di evitare la procedura illustrata per l’importatore che agisca in qualità di rappresentante diretto di un produttore di parti automobilistiche che sia in possesso di autorizzazione all’uso finale.

 

Al momento è possibile utilizzare anche il contingente 4A, ma non è detto che tale condizione permanga in futuro in quanto l’intenzione della Commissione europea era di riservare il 4A per l’acciaio impiegato in usi diversi da quelli delle imprese automobilistiche, essendo questi garantiti dal contingente 4B.

 

La complessità della procedura rende alla luce dell’attuale normativa pressoché inutilizzabile il contingente previsto per l’industria automobilistica con evidenti problemi per il sourcing della materia prima.

 

 

ENTRATA IN VIGORE DELL’ ACCORDO DI LIBERO SCAMBIO TRA UE E SINGAPORE

 

Il 21 novembre è entro in vigore l’accordo di libero scambio tra UE e Singapore che è uno dei primi accordi bilaterali di “nuova generazione” che oltre alla classica eliminazione dei dazi doganali e delle barriere non tariffarie per gli scambi di beni e servizi, contiene importanti disposizioni in materia di protezione della proprietà intellettuale, liberalizzazione degli investimenti, appalti pubblici, concorrenza e sviluppo sostenibile.

All’entrata in vigore dell’accordo commerciale, oltre l’80% di tutte le importazioni da Singapore entrerà a dazio 0 in UE. Le tariffe UE saranno rimosse entro tre o cinque anni, a seconda della categoria di prodotti.

Per fruire dei benefici tariffari, in caso di spedizioni superiori ai 6.000 € occorre la dichiarazione di origine preferenziale apposta su fattura o altro documento commerciale da parte di operatori in possesso dell’autorizzazione di “esportatore autorizzato” rilasciata dalla Dogana.

Maggiori informazioni potranno essere richieste allo Sportello Dogane & Accise  di Adaci inviando una mail o chiamando ADACI.

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